Martedì 10 ottobre dalle ore 18.00, a piazza Cavour, i militanti di Area Rieti e del Movimento Nazionale per la Sovranità offriranno ai cittadini un panino con la porchetta da mangiare alla faccia del ministro Del Rio e degli altri esponenti di sinistra che scioperano per l’approvazione dello Ius Soli. “Leggere che un ministro, un paio di sottosegretari e qualche deputato iniziano uno sciopero della fame ( a staffetta, e già così fa ridere) per chiedere la rapida approvazione dello Ius Soli”- ha dichiarato Chicco Costini –“lascia basiti. E’veramente risibile che esponenti del governo e della maggioranza protestino per chiedere che venga approvata una legge, squallida operazione di “marketing elettorale”; indegna è invece la motivazione: nel nostro paese quattro milioni di italiani si trovano sotto la soglia di povertà, centinaia di migliaia di concittadini vivono grazie alla carità, migliaia di terremotati dovranno affrontare un secondo inverno al freddo, migliaia di giovani debbono emigrare e importanti esponenti della sinistra sentono la necessità di digiunare per chiedere che sia semplificata la possibilità di ottenere la cittadinanza ai figli dei clandestini che stanno invadendo la nostra Nazione. Questi signori dimenticano che i “i figli dello Ius Soli” in Europa sono gli stessi che insanguinano le nostre città, a dimostrazione che la cittadinanza non collima con integrazione. Area Rieti e il MNS martedì contesteranno in modo goliardico questi politici, traditori del popolo, mangiando porchetta alla faccia loro. Sabato 14 saremo poi in piazza a Roma, per portare in strada la nostra lotta contro chi vuole la sostituzione etnica degli italiani.”
AREA RIETI, UNA PORCHETTA ALLA FACCIA DI DEL RIO
Ott 9, 2017 | Politica | 0 commenti
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“In tema di rigenerazione urbana i gruppi consiliari di opposizione alla giunta Cicchetti cercano un qualche colpo ad effetto aggredendo la delibera di Consiglio comunale n. 100 del 30/12/2019, con la quale l’Amministrazione comunale ha inteso dare attuazione all’art. 3 della legge regionale n. 7 del 2017. Sul punto il teorema accusatorio della sinistra locale poggia sul contrasto tra il provvedimento licenziato dal Consiglio comunale e le linee guida regionali per l’attuazione della richiamata legge regionale sulla Rigenerazione urbana. In realtà tale provvedimento della Regione Lazio è stata pubblicato soltanto in data 14/1/2020 e quindi in epoca successiva a quella cui risale la precedente deliberazione dell’Amministrazione comunale. Pertanto, a meno che non si pretenda il dono della chiaroveggenza in capo a chi è chiamato a redigere gli atti amministrativi, non vi è modo di imputare alcunch[ a chi, nel rivestire funzioni prevalentemente tecniche, non aveva di certo la facoltà di adeguare il contenuto della delibera sulla rigenerazione urbana al tenore della successiva determinazione regionale che ad essa delibera è cronologicamente sopravvenuta. Appare poi a dir poco risibile il tentativo dell’opposizione di figurare alla stregua del primo della classe facendo leva sull’emendamento alla delibera n. 100 del 30/12/2019, a firma del Consigliere Ludovisi. Tale proposta di modifica, infatti, al pari della Delibera desiderosa di emendare, nel fare riferimento alle sottozone urbanistiche quali ambiti ove dare applicazione all’art. 3 della legge regionale n. 7/2017, confligge con le Linee guida emanate dalla Regione Lazio e quindi soffre dello stesso male lamentato a gran voce dai nostri oppositori di professione. Per non parlare del contenuto dell’emendamento votato dall’opposizione, nel quale si ipotizza l’abnorme estromissione delle aree ex industriali reatine dal campo di applicazione di una legge regionale che inquadra soprattutto nelle aree produttive dismesse i luoghi in cui azionare ogni strumento utile per la rigenerazione urbana, dato lo stato di evidente e di maggiore degrado in cui versano i siti un tempo occupati dagli impianti industriali. Per la sinistra di casa nostra, dunque, non vi è gloria da inseguire o lezioni da impartire in tema di contenuti e di tecnica di redazione dei provvedimenti di attuazione della legge sulla rigenerazione urbana. In ogni caso, al di là del modo in cui si raccoglieranno le indicazioni fornite dalle Linee guida dettate dalla richiamata Determinazione regionale, aspetto, quest’ultimo, squisitamente tecnico, sul quale ogni polemica politica è puramente strumentale, mentre in proposito è già in atto un confronto tra uffici comunali e regionali resta ferma la volontà politica dell’Amministrazione comunale di dare il massimo impulso alla rigenerazione urbana e di estendere all’intero territorio cittadino ed alle sacche di degrado che ovunque vi si annidano, la facoltà dei cittadini di riqualificare il proprio fabbricato, ampliandone la superficie e mutandone la destinazione e la sede originaria. Ne è prova, del resto, l’altra Delibera consiliare approvata dall’Amministrazione comunale in tema di rigenerazione urbana, la quale, nel dare applicazione all’art. 5 della legge regionale n. 7 della legge n. 7/2017, promuove la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico degli edifici, abbinando anche a tali interventi la possibilità di estendere la superficie e di variare la collocazione originaria del fabbricato. Sul punto, tuttavia, la sinistra locale tace e vorrebbe affogare nella polemica una questione cui è legata una speranza di rilancio del nostro territorio. Noi preferiamo dedicarci ai fatti concreti, poiché anche in tema di rigenerazione urbana è tempo di agire e l’azione è la scelta che l’Amministrazione predilige per servire al meglio una città che ha voglia e bisogno di rinascere”. E’ quanto dichiara l’assessore all’urbanistica del Comune di Rieti, Antonio Emili, in merito alle polemiche sulla delibera relativa alla Rigenerazione urbana
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