di Patacchiola Armando Michel
Parlata romanesca, in borghese. Italiani. Apparentemente persone qualunque. Solo un cartellino allacciato al collo come distintivo. “Siamo venuti a controllare la qualità dell’acqua” la scusa. Poi un odore forte, solfureo. Sono bastati pochi istanti perché il gas suporiferifero storidisse la donna. Un’arcigna 80enne di Cantalice, vedova, conosciuta e apprezzata da tutta la comunità. Una truffa ben congeniata, una di quelle che si vedono alla televisione. Così ben oleata da compiersi in poco più di un’ora. Era piena mattinata, verso le dieci e trenta di ieri. I rapinatori hanno convinto la donna, stordita, a farli entrare in cucina, al piano di sopra. Prima la cucina, poi si sono diretti in bagno. In pochi minuti nuovi gas suporiferi, liberati da un bicchiere d’acqua, hanno sopraffatto l’aria dell’appartamento. “Vai e prendi l’oro e il denaro” che dobbiamo metterli in frigorifero”. Gli ultimi sforzi e poi la donna è caduta sul letto. La borsetta piena dei ricordi di una vita caduta a terra. Solo quando i ladri erano andati via con oro e qualche contante la donna si è svegliata e si è resa conto dell’accaduto. La denuncia è stata raccolta dai Carabinieri, all’incessante ricerca di identificare prima, e arrestare poi i colpevoli di questa vigliacca rapina.
0 commenti