Festa di compleanno speciale quella organizzata sabato pomeriggio alla struttura per anziani A.L.C.I.M. di Contigliano dove Antonio Oralando ha spento 100 candeline. Nato a Reggio Calabria nel 1916, dove ha vissuto fino all’età di ventidue anni, si è arruolato giovanissimo in Marina: ha navigato in mari lontani, si è recato in missione in estremo Oriente, approdando anche a Shangai. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale viene imbarcato sull’incrociatore Bartolomeo Colleoni: la nave è affondata dagli Inglesi a largo di capo Spada, nel sud di Creta, il 19 luglio 1940. Sopravvissuto all’affondamento con altri 524 superstiti, è stato fatto prigioniero e trasferito in un campo di prigionia in India: nel 1943 viene trasferito nel Regno Unito e impiegato in diversi campi di lavoro. Liberato nel giugno del 1946, è tornato in Italia dove si è arruolato nella Polizia di Stato per la quale ha prestato servizio per ben 36 anni. Da sempre legato alla città di Rieti, dove ha vissuto a lungo, è piuttosto conosciuto all’interno della comunità locale. Ha festeggiato sabato in compagnia di familiari, amici, conoscenti, ospiti e dipendenti della struttura per anziani. Il vicesindaco di Rieti ha letto un toccante discorso, sottolineando la vita avventurosa di Antonio, navigatore e poliziotto, un’esistenza di rara intensità, in grado di insegnare molto ai più giovani e di sorprendere ancora. Il festeggiato, con la sagacia e l’ironia che gli sono propri, ha richiamato alla memoria le scene fugaci di una vita che è un film straordinario che stupisce e lascia a bocca aperta: ha ricordato i mari d’Oriente, ha accennato alla lunga prigionia, ha offerto sprazzi di rara intensità che svelano un desiderio innato di esplorare nuove terre, di guardare lontano e di sfidare quotidianamente un nuovo orizzonte. Forse è proprio questo il mondo giusto per raggiungere i cent’anni e non perder la voglia di navigare. Auguri Antonio! Auguri, nonno.
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