RIETI – Questa sera la NPC tenterà di violare il parquet di Capo d’Orlando. Nei 5 anni di militanza in serie A2, il team del presidente Giuseppe Cattani non mai è riuscito nell’intento. Gli amaranto celeste ci andarono vicini (e molto) lo scorso anno che l’Orlandina disponeva di una formazione stellare per la categoria. Ci riproveranno oggi (palla a due ore 18) con la consapevolezza di affrontare una squadra che, al pari di molte e della stessa Rieti, è ancora un cantiere in corso. Quindi con tutte le incognite del caso: su di una sponda come sull’altra. La Zeus, per l’ennesima volta, dovrà fare a meno di Stefanelli. L’atleta toscano, dalle indubbie qualità tecniche, doveva essere la freccia indigena più acuminata della compagine reatina. Ma fino ad oggi, in ragione di continui contrattempi di natura fisica, probabilmente da riconnettersi al grave infortunio patito dal giovane circa un anno e mezzo or sono (lesione del legamento crociato, con conseguente intervento di ricostruzione dell’arto offeso), Stefanelli non ha praticamente mai calcato il parquet, ad eccezione di qualche comparsata nella pre-season. “Non so ancora se Stefanelli scenderà finalmente in campo – dice il coach Alessandro Rossi dal suo telefonino, a qualche ora dall’inizio della partita – ma è più no che si. E comunque, dovesse giocare, si parlerebbe di un impiego limitato a pochissimi minuti”. Così spetterà ancora una volta all’ottimo e giovanissimo Filoni surrogare Stefanelli. E’ fuor di luogo che l’assenza di questo forte cestista priva la Zeus di un elemento fondamentale nel progetto tecnico-tattico partorito la scorsa estate. Quanto, ancora, Rieti lo potrà aspettare? La classifica, per il momento, arride alla NPC e la squadra può veleggiare pure senza di lui. La trasferta odierna dirà molto in merito alle capacità di tenuta degli amaranto celeste lontano dalle mura amiche del PalaSojourner. “Giochiamo contro una squadra di grande orgoglio e cuore, oltre che ben organizzata – afferma Ale Rossi – abbiamo caratteristiche più o meno simili dal punto di vista caratteriale. Per questo mi aspetto una partita tosta e “sporca”. Dobbiamo metterci alla prova lontano da Rieti e la gara di Capo d’Orlando, al di là di quello che sarà il punteggio finale, è un buon test in tal senso. L’obiettivo è quello di conoscere le nostre reali potenzialità lontano dalla casa madre del PalaSojourner e, ribadisco, oltre il risultato, la prestazione sarà importante per capacitarsi dei nostri progressi in tale contesto”. Capo d’Orlando è reduce dal successo ottenuto a Trapani. I cestisti del coach Sodini sono alle prese con gl’infortuni e devono ancora rinunziare al secondo atleta americano. Così larga parte delle responsabilità gravano sull’ottimo Bryce Johnson (17.7 ppg, il 61% da due – una sentenza – addirittura 13 rimbalzi!), un’ala centro che poco o niente ci azzecca con la serie A2, essendo giocatore di levatura superiore. L’Orlandina dispone di molti giovani, tutti forti ed interessantissimi, già noti agli appassionati dello sport dei giganti: Lorenzo Querci (addirittura 18 anni), Simone Bellan (con i suoi 23 anni, quasi un veterano), Joseph Mobio (21 anni), Giancarlo Gallipò (19 anni), Matteo Laganà (19 anni e 19 punti segnati a Trapani), Ricards Klanskis (soltanto 16 anni). In ogni caso le sconfitte subite a Latina (79-63) ed in casa contro Torino (64-74) dicono chiaramente che l’odierna Capo d’Orlando è squadra “battibile”. Soprattutto se la Zeus saprà essere solida e concentrata com’è avvenuto affrontando Tortona e nonostante la perdurante assenza di Stefanelli. (Valerio Pasquetti)
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