ABUSI EDILIZI: “A SINISTRA INNOCENTI PER AUTOCERTIFICAZIONE”

Mag 29, 2015 | Politica | 0 commenti

di Chicco Costini

Rieti è una città strana. Mi spiego: nel resto di Italia si organizzano flash mob per chiedere legalità e trasparenza, per denunciare abusi e soprusi del potere.
A Rieti no.

A Rieti si organizza un flash mob per chiedere di sanare un presunto abuso edilizio. Presunto abuso edilizio per cui è imputato l’ex assessore all’urbanistica che, da imputato, grazie al suo ruolo in amministrazione ha costruito il percorso per sanare il presunto reato.

Ex assessore all’urbanistica che si è dovuto dimettere perchè nel frattempo raggiunto da una seconda indagine, legata all’acquisto dalla provincia di alcuni garage, ed ha lasciato il posto al suo socio di studio, che oggi sta lavorando affinchè il comune sani il presunto abuso. Una situazione di per se già grottesca, che in altre parti d’Italia avrebbe meritato probabilmente la ribalta nazionale, ma che a Rieti è stata vissuta come un incidente di percorso.

Ma non basta. Ora, sulla spinta di una lettera in cui il presunto indagato rivendica l’eccezionale valore artistico ed urbanistico dell’opera, e marginalizza eventuali errori a mero problema formale (Invece di un piano di recupero si è lavorato attraverso una DIA, e che sarà mai? Non è stato presentato il certificato di sicurezza sismica? Ma basta guardare gli edifici per capire che sono solidi e non crolleranno. Anche all’Aquila lo dicevano dell’ospedale, ma è finita maluccio, ma tantè), formalismi che non possono inficiare il valore della realizzazione perchè il suo stesso progettista ne attesta l’eccezionalità, dichiarando senza alcuna vergogna, testualmente “Come rispondere al “curioso” quesito riportato da un quotidiano locale che si domanda se rappresenti un conflitto di interessi che l’autore di dette opere, colui che le ha progettate, ideate e dirette, cerchi di spiegare in che modo le stesse siano state realizzate, se le stesse rispettino le norme. Solo una domanda può rispondere a tale quesito: chi mai dovrebbe svolgere questo compito se non il progettista e direttore lavori dell’opera? Non sarebbe assurdo ed inconcepibile che se occupassero altri?».

Ovverosia chi più di colui che è accusato di aver commesso un reato può giudicare la legittimità o meno dell’atto? Una curiosa teoria che applicata in modo generalizzato risolverebbe sicuramente il problema dei troppi processi in Italia, ma forse metterebbe a rischio la tenuta sociale del paese. Ma non bastando questa autocertificazione di innocenza e di grandezza dell’opera, ora una serie di persone organizza un flash mob che deve servire da stimolo alla magistratura per accogliere quanto richiesto dall’ex assessore: la sanatoria per gli abusi. Ed il tutto in nome della cultura, della quarta dimensione, della creatività, accroccando per l’occasione un’altra curiosa teoria: a Rieti l’unico luogo dove si può fare cultura è l.go San Giorgio.

Evidentemente oltre ad aver realizzato questa mirabilia dell’urbanistica moderna, l’ex assessore ha anche “infuso” nelle pietre un fluido magico che rende quella piazza unica, rendendo sterili e pericolose tutte le altre vie,piazze, luoghi della città. Insomma fino a che a Rieti non è stato realizzato L.go San Giorgio, ha regnato la barbaria,l’inciviltà, e solo grazie “all’illuminazione” rivelata dall’ex assessore la nostra comunità ha finalmente visto la luce della vera cultura!!! Non un progettista, ma praticamente un profeta, che come tale ovviamente non può essere processato da giudici umani ed ignoranti. Certo che il flash mob sia “pompato” da stipendiati della fondazione, proprietari di attività commerciali presenti nella piazza o sodali politici degli imputati è pura casualità, sulla quale ovviamente non è permesso obiettare. Nessuno può giudicare, Dio lo vuole, Lgo San Giorgio, abusi o meno deve riaprire. E peste colga chi invoca la legalità e la trasparenza. Queste riguardano solo gli amministratori di centrodestra, quelli di sinistra sono innocenti per autocertificazione.

Chicco Costini

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