a cura di Nome Officina Politica
Quando nel 2011 il 95% dei cittadini italiani si espressero nel referendum per l’”acqua pubblica”, immaginavano di proteggere una risorsa essenziale dalle speculazioni economiche, ponendone gestione e controllo in mano ad organi e società di nomina politica.
Tanti cittadini di Rieti, tra cui iscritti a NOME Officina Politica, condivisero questa aspirazione, confidando in una politica sana, rappresentata da Comuni e Provincia, in grado di organizzare una Azienda di gestione efficiente, a cui fu data la denominazione APS.
Tale Azienda, come previsto per legge, fu posta sotto organi di controllo indirettamente rappresentati dai medesimi Enti locali.
Trascorsi diversi anni, alla luce di regolamenti-capestro approvati dalla conferenza dei sindaci contro gli interessi dei loro stessi cittadini (i.e, i contatori ai fontanili montani, la manutenzione della rete idrica pubblica all’interno delle aree private affidata ai cittadini stessi), viste le tariffe in aumento, considerati gli esiti della dispersione della rete idrica ancora al 46% a fronte dei 7 milioni di Euro l’anno per 30 anni corrisposti dalla provincia di Roma per la riduzione degli sprechi, c’è da porsi alcune domande.
Quella fiducia riposta nei confronti dei nostri Sindaci fu tradita?
La finalità di tutela delle fasce deboli, è stata rispettata?
Quella scelta ideale di protezione dell’”oro blu”, si è forse trasformata in una “pubblicizzazione delle inefficienze”, visto che una rilevante parte dei costi di funzionamento di APS viene proprio finanziata dalle tariffe, di cui si sta per votare l’aumento il prossimo 12 Dicembre?
Il coinvolgimento di interessi e trasversalismi che poco hanno a vedere con la gestione efficiente nell’interesse collettivo, le ambizioni di qualcuno, hanno ulteriormente depresso la credibilità delle istituzioni e la qualità della classe dirigente che intende esprimere?
Proprio per questo motivo, NOME Officina Politica rivolge un appello ai sindaci degli 81 comuni che rappresentano l’ATO3 Rieti, che si accingono ad approvare le nuove tariffe. Appello rivolto in particolare al sindaci di Rieti Sinibaldi e Fara Sabina Cuneo (nonché presidentessa della Provincia), che da soli controllano oltre il 51% delle quote di APS.
- Si voti NO al nuovo schema di predisposizione tariffaria
- Si avvii un discorso serio e strutturato sul miglioramento del servizio e della gestione
- Si riveda in modo critico l’operato degli organi di controllo interni e si adottino sostituzioni dei loro componenti
- Si predisponga un piano di riduzione strutturale dei costi
- Si adotti subito una riallocazione di risorse umane tale da garantire più efficaci e solerti interventi di manutenzione
- Si preveda un innalzamento delle fasce di tariffa agevolata e base ad almeno 30mc e. 60 mc a persona
Rivolgendoci al Comune di Rieti, socio rilevante di APS, NOME Officina Politica coglie l’occasione anche per sollecitare rassicurazioni in ambito strettamente cittadino. Difatti, nell’avvio degli interventi di riqualificazione del quartiere di Città Giardino, non abbiamo raccolto alcuna comunicazione riguardante interventi sui sottoservizi idrici, attività a carico proprio di APS. Essendo tubature e sistema fognario soggetti a guasti e riparazioni sempre più frequenti, si rischia che gli investimenti di riqualificazione effettuati dal Comune abbiano una durata effimera, con conseguente apertura e rattoppo del manto stradale e con spreco di risorse pubbliche.
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