Speranze dei commercianti tra caro bolletta e inflazione
di Rossana Alessandrini
Con l’arrivo dell’anno nuovo torna, immancabile, il rito dei saldi invernali.
Gli sconti sono ufficialmente partiti. Nella regione Lazio e nel resto della penisola a partire da oggi e per sei settimane consecutive fino al 16 febbraio, si andrà alla ricerca della giusta occasione.
Secondo Confcommercio gli articoli più gettonati sono quelli legati alla moda e all’abbigliamento. Ai primi posti si trovano infatti maglieria, pantaloni, piumini, abiti e giacche. Molto amati nel periodo dei saldi anche gli accessori come scarpe, sneakers e borse. Immancabili poi gli articoli di abbigliamento sportivo.
Le vendite di fine stagione sono da sempre un evento molto atteso da esercenti e consumatori, un’autentica boccata di ossigeno per esercizi commerciali, e in particolare, commercio di vicinato. Un’opportunità da cogliere al volo, ancor di più nel delicato momento storico che stiamo attraversando, dove i saldi possono rappresentare un tentativo di supporto concreto alle famiglie italiane, attualmente alle prese con i morsi dell’inflazione e, soprattutto, con il caro-energia e l’aumento dei prezzi.
Secondo le stime di Confcommercio, il 72% della popolazione si dichiara interessato ad acquistare almeno un capo in saldo e ad approfittare dei prezzi ribassati saranno circa 15,4 milioni di famiglie. Ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro d’affari di quattro miliardi e settecento milioni di euro.
Per Federconsumatori invece, sugli acquisti di quest’anno peserà molto il caro bollette, che, assieme all’inflazione, ridurrà le spese riservate ai consumi. Le previsioni effettuate pertanto non sembrano essere particolarmente rosee, infatti solo il 24 per cento delle famiglie farà acquisti scontati, il 13 per cento in meno rispetto allo scorso anno, con una spesa media di 178 euro per nucleo familiare e con un calo del 3 per cento rispetto ai saldi invernali del 2022.
0 commenti