ANASTASIA, LA PRIMA BIRRA COL LUPPOLO DELLA PIANA REATINA

Ott 12, 2016 | Altre Notizie | 0 commenti

Da qualche mese, grazie a tre anni di intenso lavoro, il settore agroalimentare della provincia di Rieti ha raggiunto un grande risultato: la messa in commercio,da parte del birrificio Alta Quota, di Anastasia, la prima birra prodotta con luppolo proveniente dalla Piana Reatina.
Un progetto formalizzato attraverso una convezione deliberata da Provincia e Comune, partito nel settembre del 2012 da un’idea dell’allora assessore provinciale all’Agricoltura Oreste Pastorellie che da subito ha visto in prima fila l’assessore comunale all’Ambiente e all’Agricoltura Carlo Ubertini, Leonardo Di Vincenzo e Claudio Lorenzini (proprietari rispettivamente dei birrifici artigianali “Birra del Borgo” di Borgorosee “Alta Quota”di Cittareale) e il Centro Appenninico Carlo Jucci con il prof. Fornaciari Da Passano dell’Università di Perugia.
Con il finanziamento iniziale della provincia di duemila euro e grazie all’impegno dei tecnici del Centro Jucci,si è arrivati alla realizzazione di un prodotto derivante dalla coltivazione di un luppolo di qualità che possiede specifiche caratteristiche organolettiche. Una sperimentazione, dunque, che si è rivelata un successo e che potrà contribuire alla crescita del territorio, partendo dalle basi che lo stesso territorio possiede.
Le realtà coinvolte nel progetto hanno sempre creduto nella riuscita dell’operazione sin dall’acquisto delle piante da parte del birrificio “Birra del Borgo” con l’immediata collaborazione del birrificio “Alta Quota”.
Con il raggiungimento di questo importante traguardo, il territorio reatino non solo sarà in grado di incrementare i propri ricavi derivanti dai prodotti agroalimentari, ma potrà contribuire in maniera decisiva alla valorizzazione dei vari aspetti della filiera, da quelli cerealicoli alla coltivazione del luppolo fresco sul territorio, per aumentare qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni.
La birra deve rappresentare una delle risorse da sfruttare non solo sotto il profilo del reddito e dell’occupazione, ma un potenziale prodotto da esportare sia a livello nazionale che internazionale.Il reatino, che già possiede birrifici artigianali noti in tutta Italia, è una delle realtà più evolute nel Paese per quanto riguarda la cultura della birra ed è evidente la curiosità dei giovani imprenditori verso questo mondo.
L’obiettivo deve essere quello di prendere come modello la creazione del luppolo della Piana Reatina così che questa sperimentazionepossa servire da stimolo per il settore agricolo che, tramite il potenziamento delle filiere di produzione delle materie prime destinate alla produzione di birra, potrà contribuire a creare prodotti sempre di più legati alla nostra terra.
La dimostrazione sta proprio in questo successo portato a casa da Istituzioni e imprenditoria. Quando si segue lo stesso percorso si può stimolare la crescita, la promozione e lo sviluppo del proprio territorio.

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