“Il pallone era sbarcato in Italia, precisamente a Genova, un decennio prima dello spirare del XIX secolo. In poco tempo, si diffuse su tutto il territorio nazionale giungendo anche a Rieti, dove alcuni giovanotti di buona volontà, quasi tutti ginnasti della Forza e Libertà, cominciarono ad affrontarsi in Piazza Oberdan, sotto il Pincetto, dove si affollavano gli spettatori. Nei primi anni ’20 toccò ad un giovane, vero profeta, dare ordine a tanta buona volontà, fondando la società sportiva Victoria: Sabatino Iacoboni. Egli aveva un banco di pesce nel mercato di Piazza delle Erbe, intorno al quale, oltre ai compratori, si affollavano appassionati sportivi e giocatori per discutere anche dei problemi della squadra. Le partite, intanto, si erano spostate a Piazza Marconi, dove erano state costruite le palazzine Incis e il campo era delimitato da quattro corde. I giocatori dovevano provvedere con i loro soldi ai palloni e alle divise. Lungo l’elenco di quei pionieri: i fratelli Baistrocchi, Antonio Catini, Capisciotti, Italo Carotti, Titto Ferroni, Orlando Guadagnoli, Marinelli, Sante Petrongari, Alberto Rinaldi, Ottorino Ronchetti, Lorenzo Vittori. Mentre si ripetevano gli scontri fratricidi contro i forestali di Cittaducale, maturavano eventi importanti. Rieti diventava capoluogo di provincia e da L’Aquila tornava il cav. Augusto Blasi, il quale unì la propria passione a quella di Sabatino Iacoboni e, insieme, diedero vita al Rieti Football Club”
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