Tifoso della Roma, 22 anni, professione carabiniere. Il giro di vite del militare che ha esposto la bandiera del secondo Reich nella camerata della Caserma Baldiserra, che ospita il VI Battaglione carabinieri Toscana, a due passi dalla sinagoga di Firenze, si è stretta su un reatino di ferma volontaria, la cui identità rimane ancora ignota. “L’ho comprata su Internet – ha spiegato – sono un appassionato di quel periodo storico, non sapevo che fosse un simbolo dei neonazisti”. Poi ha raccontato d’essere anche uno studente universitario. Non una facoltà qualsiasi ma una quella di Storia, come pendolare, nell’Ateneo capitolino de “La Sapienza”. “Voglio laurearmi lavorando. Quella bandiera per me rappresenta solo un periodo storico al quale mi sono appassionato, niente di più. Chiedo scusa se ho violato i regolamenti”. Sul caso sta indagando la Procura militare e quella ordinaria.
Secondo quanto si apprende dai libri di scuola, innalzare quel vessillo guglielmino significa negare legittimità alla democrazia tedesca in nome di un’idea alternativa di nazione. Negli ultimi tempi, però, viene usata come simbolo dall’estrema destra nazionalista e xenofoba, in sostituzione degli emblemi del nazismo, ovviamente vietati. Il simbolo risale ai tempi in cui i confini dello stato tedesco erano ben diversi da quelli attuali e comprendevano anche vaste zone oggi appartenenti alla Polonia, alla Francia e alla Russia. In quello che comunemente viene chiamato Secondo Reich, l’impero tedesco che va dal 1871 all’abdicazione del Kaiser Guglielmo II.
0 commenti