La FIM-CISL Roma Capitale & Rieti interviene per denunciare e stigmatizzare il comportamento inaccettabile da parte dei
vertici aziendali nei confronti dei lavoratori, in questo difficile inizio di anno 2021.
La società di Rieti, specializzata nella produzione e commercializzazione di tubi in acciaio saldati e senza saldatura che
continua a fare ricorso alla Cassa Integrazione, purtroppo, nonostante i solleciti, continua ad applicare un discutibile
metodo di rotazione del personale. Questo è causa di disagio inaccettabile per i lavoratori che per mesi rimangono senza
alcun sostegno economico.
L’indennità di cassa integrazione, infatti, non è anticipata dalla società e quindi i lavoratori sospesi che non vengono fatti
ruotare con i colleghi al lavoro per mesi rimangono senza sostegno, non potendo contare da un lato di uno stipendio
(seppur parziale) e dovendo attendere dall’altro l’erogazione da parte dell’istituto previdenziale.
A questo si aggiunge il fatto che l’azienda invocando la crisi è dal 2019 che non paga ai lavoratori nè il welfare contrattuale
e neppure il premio pre-feriale.
Fino ad oggi il sindacato ha mostrato grande responsabilità, ed è rimasto al tavolo nella trattativa per l’armonizzazione di
vecchie indennità a fronte della costituzione di un salario di produttività. Il recupero di produttività ed efficienza, infatti,
è stato presentato al sindacato come l’unica via che possa garantire la tenuta del sito produttivo su questo territorio. Dopo
l’ultimo incontro tenuto nello scorso mese di gennaio, però non c’è stato più alcun seguito. Sindacato e lavoratori
attendono le proposte aziendali che a questo momento ancora non arrivano.
Il mancanza di riscontri, la FIM-CISL è pronta, nell’interesse dei propri iscritti a mettere in campo tutte le azioni necessarie.
FIM-CISL Roma Capitale & Rieti
Il Reggente
Andrea MINNITI

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