“Non siamo per niente contenti dell’epilogo relativo alla trattativa per  il nuovo prezzo del latte. Avevamo chiesto una maggiore attenzione per alcuni fattori tra i quali quelli relativi ai costi di produzione per ogni litro di latte , la qualità , la provenienza oltre che un diverso sostegno alla produzione locale. Purtroppo non abbiamo spuntato l’aumento che chiedevamo anche se, per senso di responsabilità, abbiamo sottoscritto l’accordo”. Così Aldo Mattia, direttore della Coldiretti di Rieti commenta la firma del nuovo

contratto per il prezzo del latte   che è stato determinato a 0,42 centesimi

di euro per litro prodotto con decorrenza dal 1/1/2013 al 30/7/2013. “Anche in relazione alla decorrenza – ha aggiunto il presidente di Coldiretti Rieti, Enzo Nesta – sarebbe stato meglio basare l’accordo  sull’anno solare per questioni di sicurezza e praticità per le aziende ma, soprattutto, in relazione ad una programmazione più pragmatica per gli orientamenti delle imprese  che hanno bisogno di una pianificazione aziendale idonea a dare continuità e tranquillità agli allevatori ormai esasperati da situazioni poco chiare”. “Per il rispetto che abbiamo nei confronti dei titolari delle imprese lattiero-casearie e delle loro famiglie abbiamo firmato l’accordo sul prezzo del latte che, è bene chiarire, anche in relazione ai costi di produzione elevati, alla galoppante crisi economica che anche l’agricoltura sta attraversando è lontano dalla realtà. Con altrettanta responsabilità nei confronti degli allevatori della nostra provincia, però, siamo determinati a ribadire che in merito alla questione relativa alla proprietà e alla gestione della Centrale del Latte di Roma, si devono concretizzare le progettualità da noi evidenziate per una inversione di tendenza  che, ormai è diventata più che urgente”.