Comitato Rieti Terni in Umbria: solo con l’Umbria potremo salvare l’ospedale provinciale

Nov 12, 2012 | Altre Notizie | 1 commento

A parlare sono questa volta i numeri. Con il nuovo schema di regolamento sulla “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” presentato dal ministro della Salute Renato Balduzzi, il futuro dell’ospedale De Lellis, restando nel Lazio appare segnato.

Nel decreto, che fa parte del progetto di spending review del Governo, infatti, in tutto il Paese saranno tagliati circa 7mila e 400 posti. Per far questo sono state dettate le seguenti condizioni: dai 3,82 per mille (posti letto per abitanti), di cui  3,23 per mille per acuti e 0,59 per mille per post acuti, la legge indica come obiettivo una media complessiva di 3,7 posti letto per mille abitanti, di cui lo 0,7 deve essere dedicato a riabilitazione e lungo degenti e i restanti 3 per acuti. Naturalmente il taglio colpirà le Regioni dove il parametro è superiore, che dovranno provvedere alla riorganizzazione. “Laddove, invece, – scrivono dal Ministreto della Salute – i posti letto attuali fossero inferiore, le Regioni avranno la facoltà di aumentarli fino alla soglia indicata dal Regolamento.

Le considerazioni sono facilmente deducibili dai dati forniti dallo stesso Ministero: nel Lazio i posti letto che verranno meno si aggirano intorno ai 2000, il che pone a serio rischio il De Lellis anche a fronte del fatto che, con l’accorpamento con Viterbo, diventerà un ospedale territoriale. Prospettive molto differenti si aprirebbero con l’eventuale accorpamento all’Umbria dove i posti letto a mancare sono 453 e, sempre come esplicitato nel documento, “L’Umbria è l’unica Regione che potrà aumentare i posti letto in entrambe le tipologie”. Dappiù, i calcoli per l’attribuzione dei posti letto avvengono sulla base della popolazione residente, pesata e corretta in base alla percentuale di anziani e ai flussi di mobilità ospedaliera tra Regione. L’annessione di Rieti e a Terni concorrerebbe, quindi, ad aumentare l’indice di popolazione anziana e potrebbe decretare un ulteriore aumento del numero dei posti letto, condizione di cui anche il De Lellis potrebbe avvantaggiarsi, scongiurando il rischio di declassamento a causa del bacino di utenza limitato nella Provincia di Rieti.

Questo è un ulteriore motivo di riflessione per le comunità del territorio provinciale per sostenere l’azione referendaria verso l’Umbria e la costituzione di una nuova provincia Umbro-Sabina insieme a Terni.

 

1 commento

  1. Si, ma non parliamo di annessione di Rieti a Terni, così falsiamo ogni prospettiva. O si usano le parole giuste al momento giusto o è meglio lasciar stare e farsi macellare dai viterbesi ! Non vi sarebbe nessuna annessione, solo il ricongiungimento di di una popolazione che abita in due città vicine, senza il predominio di nessuno sull’altro. Se invece vogliamo dire che Terni sarà il centro principale e Rieti la spalla, il supporto, sbagliamo completamente approccio.

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