Per cinque serate la Rai, televisione di Stato pagata con il canone obbligatorio da tutti i cittadini italiani, trasmetterà il nuovo programma di Daria Bignardi, Stato civile, nella fascia di maggiore ascolto. Un programma che racconterà le “gioie” delle famiglie omosessuali in Italia. Di fatto un vero “programma di educazione” alle teorie gender, indottrinamento allo stato puro da parte di una delle maggiori rappresentanti delle auto nominate élite culturali moderne. Gli ascolti bassissimi delle prime puntate dimostrano il gradimento degli utenti a questo tipo di imposizione, ma rimane la gravità dell’utilizzo di uno strumento che tutti siamo obbligati a pagare, per propagandare un’ideologia quantomeno di parte, in realtà del tutto minoritaria. Senza contraddittorio; senza possibilità di replica. Questa è la verità, questo è il dogma. Punto. Questo il modo di ragionare dei vari Bignardi, Saviano, Gruber, Santoro. Profeti della nuova società, di un modello di civiltà rifiutata dal popolo ma gradita a chi detiene il potere. Un modello che vogliono imporre non come il migliore ma come l’unico possibile. Ribellarsi contro la dittatura di questo pensiero unico non solo è giusto, ma è un dovere. Con questa certezza Area Rieti si appresta ad affrontare il nuovo anno.
Chicco Costini
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