RIETI – La Real Sebastiani Rieti brinda all’undicesimo successo consecutivo nella partita più importante e più attesa: il derby contro la Npc Rieti. Alex Finelli allestisce i suoi che è una meraviglia, potendo disporre di un roster senza eguali, con dieci atleti (e non utilizza Roman) di pari valore che si alternano sul rettangolo di gioco nella giusta misura. Ciò consente alla formazione amaranto celeste di godere sempre di cestisti integri, freschi, efficienti ed efficaci per l’intero decorso del match. Non può godere della medesima, ottimale condizione la Npc Rieti poiché Francesco Papa non è e non può essere della partita causa infortunio alla mano mentre Testa è costretto ad accomodarsi in panchina dopo una pesante distorsione alla caviglia che gonfia l’arto come un melone. Ciò inibisce la Npc nell’utilizzo di quelle che sono le proprie, migliori qualità: fisicità, atletismo, intensità difensiva e ritmi frenetici. Antelli e Tiberti si ergono a principali protagonisti per il team del presidente Cattani, ma nulla essi possono contro la profondità, la forza, la determinazione e le qualità tecniche dei colleghi in maglia Sebastiani. Federico Loschi disputa, probabilmente, una tra le migliori partite della sua carriera poiché non soltanto egli infierisce contro l’arcigna difesa Npc colpendola a ripetizione, dall’arco come in penetrazione (25 punti per Loschi), ma soprattutto per una performance difensiva che, a tutt’oggi, non era mai stata una sua prerogativa. Stanic sembra essere tornato il playmaker avvezzo a dominare questa lega, proprio come era accaduto 8 anni or sono allorché condusse la Npc in serie A2. Anche il nuovo look adottato da Nicolas, con capello corto ed un accenno di “barbetta” induce a considerarlo un atleta più giovane rispetto alla sua età. Contento ha forza fisica, esperienza, capacità di corsa e di contenimento senza eguali. Maganza soffre l’atletismo e la reattività degli avversari, ma questo era facilmente preventivabile. Il centrone friulano subisce almeno un paio di “noci” (stoppate) da quel fenomeno di forza fisica e verve nervosa che risponde al nome di Marco Timperi,  pure l’ottimo Edoardo Tiberti ne limita la presenza. La differenza, poi, sono i giovani della Sebastiani. Piccin e Dieng meriterebbero di più, molto di più, ma Finelli è obbligato a gestirli con la clessidra al fine di non alterare gli equilibri raggiunti nella gestione del proprio organico. “Piccin, Dieng e Oky stanno disputando qui a Rieti la migliore e più proficua stagione della loro, giovane carriera”, commenta Alex Finelli a fine partita. Piccin è un mastino della difesa come pochi lo sono alla sua età. Del Testa che, con Loschi o, forse, più di Federico, è un infallibile fromboliere, una volta francobollato da Piccin diventa sterile e ininfluente. Dieng e Piccin brindano al proprio ingresso sul parquet con una bomba ciascuno che, più tardi, replicano con avvitamenti sotto canestro e rimbalzi sottratti agli avversari. Insomma, il successo della Sebastiani è questa volta totale, pieno e meritato con la Npc che, nella seconda parte di gara, soccombe pesantemente. La contesa sportiva ed agonistica che rifulge sul parquet è contornata da quella tra le contrapposte tifoserie che competono sugli spalti. Sono almeno 2000 gli spettatori che sono giunti al PalaSojourner per non perdersi il derby. Ciò testimonia che nonostante il coronavirus – killer invisibile di migliaia e migliaia di persone – e a dispetto della pandemia – limitativa di ogni forma di libertà – la passione della Rieti dei canestri per il basket rimane forte, coesa, viva e partecipe. Intriga e stimola da una parte, ferisce ed avvilisce dall’altra, la constatazione che due squadre di Rieti siano parimenti avversarie sul rettangolo di gioco mentre sugli spalti si osservino centinaia e centinaia di tifosi rivaleggiare, nonostante essi siano del medesimo campanile. Tant’è! (Valerio Pasquetti)