RIETI – Domenico Zampolini sarà l’uomo-immagine della Real Sebastiani. Il matrimonio tra l’ex campione della Brina Rieti e il neonato team amaranto celeste non è stato ancora formalmente celebrato, ma tutto lascia intendere che la firma sul contratto tra l’amatissimo “Mimmo” ed il patron Pietropaoli sia soltanto questione di giorni se non, addirittura, di ore. “Nei giorni scorsi ci siamo incontrati con Pietropaoli, egli mi ha illustrato il suo progetto – dice Zampolini che vive a Rimini – aspetto sue notizie. Inutile sottolineare che sarei felicissimo di vivere una nuova esperienza professionale nella città che considero la mia a tutti gli effetti. Sarebbe un sogno poter ritornare a Rieti per riabbracciarvi tutti e costruire insieme qualche cosa di grande, a livello sportivo e cestistico, per la Sabina che amo dal profondo del cuore”. L’ingaggio di Domenico Zampolini sarebbe – questo si – un primo, basilare passo verso la ricostruzione di quel sogno chiamato “Sebastiani” e che Pietropaoli, con legittima, motivata ambizione, ha qualificato: “Real”. Mimmo assumerebbe l’incarico di “presidente onorario” o, invece, quello di general manager. Prescindendo dal “ruolo”, l’ingaggio di Zampolini sarebbe un asso vincente per le ambizioni della Real Sebastiani e del patron Roberto Pietropaoli. Domenico Zampolini, servirà rammentarlo ai più giovani, è nato il 25 Luglio del 1957 a Spoleto. Fu scoperto e condotto a Rieti, unitamente al “gemello” Roberto Brunamonti, dai grandi dirigenti di quell’epoca: Aldo Alvisini, Italo Di Fazi ed il presidente Renato Milardi. I due “enfant prodige” – Zampolini e Brunamonti – caratterizzarono l’eldorado cestistico della Rieti dei canestri e furono considerati, all’unanimità degli addetti ai lavori, due giovani tra i migliori prodotti in assoluto del vivaio cestistico nazionale a cavallo tra gli anni 70 e gli anni 80. Zampolini fu ceduto nel 1979 alla Scavolini Pesaro con la quale ha vinto una Coppa delle Coppe, due Coppe Italia e due scudetti. Domenico ha pure vestito per 6 anni la maglia della nazionale italiana di basket. Nel 2003 il presidente della NSB, Gaetano Papalia, ebbe l’intuito di offrirgli un ruolo come dirigente nella sua NSB. Zampolini fece ritorno a Rieti e, nelle vesti di dirigente, colse due promozioni: dalla B1 in A2 e, successivamente, in Lega A (A1). Domenico visse, proprio malgrado, la dolorosissima morte dell’amico e compagno di squadra, Willie Sojourner, che decedette in uno schianto stradale dopo poco più di un mese dal suo rientro dagli Stati Uniti. L’avvento di Domenico Zampolini alla corte della Real Sebastiani come del patron, Roberto Pietropaoli, avrebbe il primario effetto di compattare l’ambiente perché Mimmo è spontaneamente amato, dai supporters amaranto celeste, innanzi tutto per le sue qualità umane, realmente impareggiabili e, poi, come uomo di sport. (Valerio Pasquetti)
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