Giovedì 6 dicembre anche i metalmeccanici reatini a Roma per scioperare in difesa del contratto e dell’occupazione.
Partenza con pullmans alle ore 7.15 dallo stadio Centro Italia.
Di seguito si riporta il comunicato relativo allo sciopero del 6 dicembre.
I metalmeccanici devono sapere che tutto questo accade con la complicità di Fim e Uilm che hanno voluto l’esclusione della Fiom-Cgil dal tavolo delle trattative.
Fim e Uilm, anteponendo gli interessi di organizzazione a scapito dell’interesse generale di tutti i lavoratori, con Federmeccanica hanno discriminato illegittimamente la Fiom e violato l’accordo del 28 giugno che prevede la partecipazione ai tavoli di trattativa delle organizzazioni sindacali
con almeno il 5% di iscritti.
La scelta di escludere la Fiom è servita a nascondere la trattativa agli occhi dei metalmeccanici.
Nei prossimi giorni non avremo «solo» un nuovo contratto separato, ma, per la prima volta, avremo un Contratto nazionale al buio che «aderisce» a tutte le richieste fatte da Federmeccanica.
Le lavoratrici e i lavoratori devono sapere quello che accadrà con la firma sul contratto dei metalmeccanici: è stato anticipato con il Contratto collettivo specifico di lavoro firmato da Fim e Uilm con la Fiat e, successivamente, con la firma di Cisl e Uil «sull’accordo per la produttività».
Federmeccanica utilizza la scelta di Fim e Uilm a procedere nella trattativa senza la Fiom per ottenere, contro i metalmeccanici, di:
– far diventare flessibili i minimi salariali e vincolare le erogazioni salariali alla produttività;
– aumentare e rendere flessibile l’orario di lavoro giornaliero e settimanale, superando il ruolo contrattuale della Rsu;
– comandare e aumentare – senza contrattazione – le ore di straordinario;
– non pagare più, come fino a oggi è avvenuto, i primi tre giorni di malattia al 100%;
– non avere più la certezza delle normative di Legge e del Contratto collettivo nazionale di lavoro.
Federmeccanica usa la scelta di Fim e Uilm di dividere i metalmeccanici, e la crisi, per ottenere tutto quello che non è riuscita ad avere in questi anni. Tutto ciò è possibile perché Fim e Uilm negano alle lavoratrici e ai lavoratori il diritto di conoscere e di votare gli accordi che li riguardano.
I metalmeccanici ogni giorno fanno i conti con la durezza della crisi e hanno bisogno di un Contratto collettivo nazionale di lavoro che:
– impedisca i licenziamenti attraverso il ricorso ai contratti di solidarietà;
– aumenti il salario fisso, anche attraverso la defiscalizzazione degli aumenti;
– garantisca la sicurezza dei lavoratori e il rispetto dell’ambiente;
– favorisca e sostenga gli investimenti per la piena e buona occupazione;
– allarghi gli spazi di contrattazione della Rsu sulla prestazione lavorativa nei luoghi di lavoro.
È tempo di fermare la trattativa al buio, di impedire che la piattaforma di Federmeccanica si imponga nel Ccnl, è tempo di riprendersi con la democrazia il Contratto nazionale.
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