RIETI – Nella “domenica a spicchi” delle formazioni reatine, balza all’onore delle cronache locali – e non soltanto – il successo colto dalla Npc a Napoli. Un’affermazione voluta, lottata, meritata dagli uomini di Alessandro Rossi. Il successo ha dell’incredibile. Sull’altro fronte – Real Sebastiani – gli amaranto celeste di Alex Righetti hanno suonato la settima sinfonia di un abbrivio di stagione che non conosce eguali. Vittima designata: la Virtus Arechi Salerno. Tornando al PalaBabarbuto, davvero nessuno, alla vigilia, riteneva plausibile un successo della Npc. Lo stesso coach, Ale Rossi, aveva asserito che, “al di là del risultato, dobbiamo cercare di dare concretezza e solidità al nostro percorso di crescita”. Viceversa Stefanelli (sempre più leader riconosciuto del gruppo) e compagni, hanno dato una lezione di sport a tutti. Una competizione non deve mai essere considerata vinta sulla carta. Lo sport, il basket in specie, in fondo è bello giusto per questo. E così, nella prima domenica in “zona arancione” del nuovo Dpcm, i supporters amaranto celeste – chiusi in casa come accade ormai da molti mesi – hanno fatto zapping sui canali che hanno irradiato le gare per seguire le sorti della Rieti dei canestri. La Npc, contro Napoli, ha presto pagato dazio, andando ben sotto nel punteggio (subito in doppia cifra di ritardo). L’altra contesa, invece, tra Real e Salerno, è parsa più equilibrata con i campani tenaci e bravi a continuamente ricucire gli strappi tentati da Loschi e tutti gli altri. Saltando da Canale10 a Npc Tv, è emersa la pari tenacia degli uomini di Rossi che hanno contenuto i partenopei, impedendo loro di ulteriormente allungare il divario e, anzi, ricucendolo lentamente a qualche manciata di punti. La partita della squadra di capitan Stefanelli si è fatta molto interessante mentre l’altra, quella condotta dalla Real, ha preso la piega che ci si aspettava: 20 punti di margine per i reatini e risultato archiviato in virtù di una superiorità tecnica, tattica ed anche agonistica rivelatasi schiacciante. Così, tutti sintonizzati sul canale della Npc, incrociando le dita per un risultato che stava premiando gli sforzi dei reatini. Rossi ha innescato una difesa a zona – schierando tutti giocatori italiani – che ha mandato in tilt il portentoso attacco partenopeo. Napoli ha sentito addosso la pressione di una squadra motivata a fare bene e senza alcunché da perdere. Parks e gli altri hanno commesso il più classico peccato di presunzione che non di rado, nello sport, si paga a caro prezzo. Tanto è stato! La Npc avrebbe potuto chiuderla già nei 40 minuti, ma qualche errore gratuito ha obbligato all’overtime. Qui Rieti, piuttosto che eclissarsi, ha trovato e profuso inusitate energie nervose e fisiche, a dispetto di una squadra fortemente menomata nelle rotazioni e nel valore tecnico, per le concomitanti assenze di Tommasini e Amici. Pepper (finalmente) ha fatto “l’americano”, i compagni di squadra lo hanno assecondato e la Npc ha vinto! Bravi, bravissimi tutti. Tecnici – con Rossi in testa – , giocatori e dirigenti. Rieti ha colto un’affermazione che, premessa la oggettiva competitività dell’avversario e stante il pesante gap tecnico acclarato dalle ricordate assenze, deve essere annoverato come tra i più esaltanti di questo lustro ed oltre di serie A2. Sull’altro fronte, in casa Sebastiani, si gioisce per il settimo sigillo stagionale. La Real, almeno in questo gironcino, non ha competitori validi. Bisognerà verificare la solidità e la tenuta del wonder-team reatino nella seconda parte del torneo, al cospetto di formazioni migliori e più organizzate. La sensazione, al momento, è che Ndoja e tutti gli altri siano talmente consapevoli di una consolidata, ineludibile supremazia così da non profondere il massimo impegno mentale. Ciò determina qualche leggerezza difensiva (“dimenticanze”) e possessi persi che contro questi avversari possono starci, ma tali lacune – legate, appare ovvio, alla tenuta mentale dei competitori di Alex Righetti – dovranno essere ben limitate e, ove possibile, scomparire con il prosieguo della stagione. (Valerio Pasquetti)

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