RIETI – Roberto Pietropaoli e la Real Sebastiani non si smentiscono. Il patron reatino, per sua natura, è portato a cercare e reperire sempre il meglio per se come per le sue “creature”. E’ accaduto con il calcio a 5, ai tempi della Real Rieti e sta accadendo lo stesso oggi, con la Real Sebastiani. “La differenza tra le due realtà sportive – ha detto Pietropaoli in occasione del suo intervento durante la presentazione della squadra che ha avuto luogo presso Il Parco del Principe giovedì sera – è che nella “mia” città, il calcio a 5 non ha troppo seguito, mentre con la pallacanestro è tutta un’altra musica”. Una conferma si è avuta proprio al Parco del Principe, location sita in via Comunali, sede prescelta per la festa d’inizio stagione della RSR. Un nugolo di persone tra cestisti, tecnici, dirigenti ed addetti ai lavori ma, soprattutto, tra tifosi, sportivi e semplici cittadini ha partecipato alla presentazione della nuova formazione alla città di Rieti. La serata è stata condotta dall’ottimo Roberto Pentuzzi che, per i modi e per l’esperienza maturata, può essere considerato un mix tra un conduttore televisivo del calibro di Jerry Scotti ed un giornalista di settore qual è stato il mai dimenticato Franco Lauro. Pentuzzi ha chiamato sul palco, uno ad uno, dapprima il coach Sandro Dell’Agnello e, poi, tutti i giocatori della squadra per concludere con i proprietari Roberto Pietropaoli e sua moglie Antonella Cingolani. Anticipatamente sono stati molto apprezzati gl’interventi delle autorità presenti. Il sindaco di Rieti, Sinibaldi e l’assessore allo sport del Comune, Mestichelli hanno manifestato il proprio, pieno gradimento verso la realtà cestistica cittadina, garantendo “la massima collaborazione dell’amministrazione comunale al proprietario, Roberto Pietropaoli come alla sua Real Sebastiani”. E’ stato analogo, quanto a contenuti, l’intervento dell’assessore allo sport della Provincia, Maurizio Ramacogi in rappresentanza del Presidente, Mariano Calisse, impossibilitato a presenziare. L’avvocato Antonio Perelli, consigliere della Fondazione Varrone e presidente del Rotary Club in Rieti ha garantito a Roberto Pietropaoli “ogni, dovuta forma di collaborazione sportiva soprattutto da parte della Fondazione Varrone”. Lo stesso è accaduto con il dott. Gianni Turina per i Lyons Rieti. Però è stata soprattutto una serata di sport, di pallacanestro e delle tante emozioni che questa splendida disciplina è capace di regalare. Il coach Dell’Agnello, specialmente un grande ex giocatore italiano, ha ricevuto video emozionanti che sono stati raccolti ad arte dalla regia dell’evento: soprattutto Nando Gentile (con il quale vinse lo scudetto con Caserta nel 1991), Boscia Tanjevic ed Antonello Riva hanno fatto sobbalzare il cuore del coach, ma anche di molti tra i presenti. Analogie con quanto è capitato al neo capitano, Alessandro Piazza detto “Piazzino” da alcuni suoi ex compagni quali Mitchell Poletti ed altri. Il culmine, però, la serata lo ha vissuto quando Pentuzzi ha chiamato sul palco Roberto Pietropaoli: la sua vulcanica partecipazione, l’innata capacità di calcare la scena con semplicità e spontaneità come un “mattatore” del palcoscenico hanno lasciato il segno. “Prima il calcio a 5 ed i grandi successi raccolti in questa disciplina – lo ha stimolato Roberto Pentuzzi – oggi il basket: fino a quando Roberto Pietropaoli vuole coltivare questa disciplina sportiva?”. “Non lo so e non posso saperlo – ha subito asserito il patron della RSR – perché sono un cristiano e perché non so fino a quando il Padre Eterno vorrà tenermi su questa terra, ma una cosa è certa: io voglio vincere. E sarò alla guida della Sebastiani fin tanto che questa squadra non sarà in serie A1. E qui sollevo subito un problema ai politici poiché, giusto come accadde col calcio a 5, quando saremo in A1, Rieti non avrà un palasport idoneo ad accoglierci pocihè il PalaSojourner non è più a norma”. Roberto Pietropaoli ha potuto osservare ed ascoltare video creati ad hoc per lui: soprattutto la sua mamma e, poi, gli ex giocatori e tecnici del calcio a 5 e del più affermato procuratore di basket indigeno, Sbezzi che lo ha definito: “il numero 1!”. In sala c’era anche Roberto Ciaccaglioni, storico fotografo dell’eldorado cestistico sabino che ha partecipato in prima persona alla serata-evento: “vivo la fotografia ed il basket da 60 anni – ha detto Ciccaglioni – Ho collezionato 4500 istantanee ed ho tanti ricordi di quegli anni meravigliosi vissuti con Meely, Pentassuglia, Sojourner, Brunamonti, Zampolini e tutti gli altri. Questa sera, Roberto, voglio donarti un gagliardetto storico ed unico della Brina che mi fu elargito a propria volta dal gm ed amico, oggi scomparso, Attilio Pasquetti”. Roberto Pietropaoli ha ringraziato, senza riuscire a trattenere la propria emozione e “ricordare un uomo, Attilio – ha detto il patron RSR – che come nessuno mi fu di aiuto nella sistemazione del PalaMalfatti”. “Voglio che la Sebastiani sia qualche cosa di più importante che una semplice squadra di basket – ha concluso Pietropaoli, accomunato in questo dall’Aido e dalla sua presidente, Beatrice Ratti – bensì che abbia la funzione di trascinare Rieti verso il proprio riscatto umano e sociale. Lavoro a Milano da 30 anni, conosco Varese, Como e nessuna tra queste città ha qualche cosa in più rispetto a Rieti. Ecco, la Sebastiani deve servire anche a questo proprio come accadde con lo storico presidente Renato Milardi ormai troppi anni or sono”. Carlo Ciccaglioni, ad abundantiam, ci ha voluto mettere ancora del suo. “Un giornalista, all’indomani della prima, storica promozione in serie A, nel 1973 scrisse una frase cara a Milardi che disse – ha ricordato il celebre fotografo reatino – voglio che, sulle automobili, la targa: RI, non venga assimilata a Rimini, ma si sappia e si capisca che quella targa è di Rieti”. Quel giornalista era Ottorino Pasquetti. (Valerio Pasquetti)
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