RIETI – La bufera-Coronavirus sembra placarsi. Sarà soltanto la quiete dopo una nuova – giammai auspicata – tempesta (che alcuni virologi catastrofisti) preannunciano dal prossimo autunno? O, invece, uno stop definitivo al tremendo Covid-19 capace di terrorizzare l’intera umanità? Chi vivrà, saprà. Intanto le attività umane, lentamente e con tanta, troppa ruggine da smaltire, tentano di ritrovare una propria normalità. Tra i molteplici, inenarrabili problemi sollevati dalla pandemia, gli addetti ai lavori hanno spesso sottovalutato il danno arrecato dal Coronavirus alle più giovani generazioni. I bambini hanno molto sofferto per tutto quel che è stato. Così da giungere perfino a rimpiangere la scuola, anche questa relegata in un cantone dalle istituzioni e dai media, quasi fosse una formazione sociale di secondo piano. Bambini di tutte le età sono stati “chiusi” per almeno due mesi nelle proprie abitazioni, unicamente in compagnia dei propri genitori, calatisi (anche) nel ruolo di “compagni di giochi”. Le attività sportive, giocoforza, sono state abbandonate. Tutto il mondo reale è finito chiuso in un cassetto. Archiviato a causa del Covid-19. Ma adesso che l’umanità, per lo meno qui in Italia, tenta di recuperare le proprie abitudini, quella routine di vita che tanto ci stanca ma che tanto ci è mancata nelle settimane del lockdown, anche il mondo dello sport tenta di ripartire. Lo fa in punta di piedi. Il calcio “merita” titoloni sui principali rotocalchi televisivi ed in rete. Non così “la base” costituita da tutte quelle associazioni sportive che, senza perseguire il lucro, hanno a cuore i giovani, i bambini, la loro salute, il loro sano divertimento. A Rieti è il basket lo sport “di punta”, con il dna della palla a spicchi che, da sempre, alberga nei geni della gens sabina. Giusto qualche settimana prima dell’esplosione della pandemia, la Willie Basket di Gianluca Tilli, Stefano Cicchetti e Franco Cerafogli annunciò alla collettività di aver ottenuto dal Comune di Rieti la gestione del parco “Il Coriandolo”, in Madonna del Cuore. La gioia della Willie fu subito spenta e svilita dal Coronavirus. Ma adesso che la pandemia si sta attenuando anche la Willie tornerà a far giocare i tantissimi bambini, innamorati dello sport dei giganti, che ne indossano le canotte. “Siamo tutti emozionati – spiega Gianluca Tilli, autentico dominus dell’operazione-Coriandolo – è come se iniziassimo oggi, per la prima volta, a fare questo “lavoro” che, in realtà, portiamo avanti con enorme passione da molti anni. Non pare possibile, ma sarà proprio così. Da domani (mercoledì 3 Giugno) la Willie aprirà nuovamente le sue porte ai propri bambini, presso il parco del Coriandolo. Nel corso della settimana tutte le nostre formazioni si alterneranno per riprendere il contatto con la palla arancione, un rettangolo di gioco, i canestri e la retina con quel magico “ciuff” che si ode quando la palla la buca senza toccare il ferro. Credo che anche i nostri bimbi saranno emozionati, non so se e quanto tutti noi”. Le attività sportive della Willie riprenderanno con grande cautela, nel pieno rispetto della normativa dettata dalla Fip in adesione alle sollecitazioni del Comitato Tecnico Scientifico: certificazione medica, autodichiarazioni tra le più svariate e che, nostro malgrado, abbiamo imparato bene a conoscere, distanziamento nei limiti del possibile e del consentito, numero contingentato di partecipanti, secondo modalità di massima sicurezza. “Il Coronavirus non ci ha fermato – sottolinea Stefano Cicchetti – e nulla ha potuto neanche in pieno lockdown perché ci siamo inventati la “pallacanestro a distanza”, “giocata” a casa e da casa, sfruttando le moderne tecnologie, le stesse che hanno consentito ai nostri ragazzi di svolgere la didattica a distanza”. Lo sport, il basket più in particolare, tenta di ripartire. Lo fa dalla base, dai giovani, dai bambini, sperando che ciò sia di buon auspicio per la pallacanestro che verrà, quella dei grandi, quella della serie A2 in merito alla quale è (purtroppo) ancora doveroso asserire che: “del doman non v’è certezza!”. (Valerio Pasquetti)
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