Nel Lazio assistiamo ad una situazione singolare: i super montiani dell’Udc , sono contro le indicazioni del Governo Monti.  Il Governo indica chiaramente, e lo scrive nel decreto, che si deve andare al voto entro 90 giorni, il ministro degli Interni Cancellieri lo ripete, il ministro Catricalà lo conferma. Ma sembra di capire che l’insindacabilità del governo, per l’Udc,  sia tale in tutta Italia, tranne che nel Lazio dove le indicazioni di Palazzo Chigi sono trattate come carta straccia. E’ un atteggiamento incomprensibile che testimonia un alto grado di confusione interna che ne genera altra nella società e allontana ancora di piu i cittadini dalle istituzioni. Dopo aver avuto un sussulto di responsabilità e aver contribuito alle dimissioni della Polverini ora l’Udc  tira il freno e non vuole le elezioni subito, ma piu in là, molto piu in là. Resta nel guado con il Lazio paralizzato. L’Udc si sta rendendo complice del  tentativo di sospendere la democrazia. Spero vivamente che nel partito di Casini e Cesa , si faccia strada un senso di responsabilità piu alto verso le istituzioni e di maggior rispetto dei cittadini di quello dimostrato da alcun suoi rappresentanti locali. Occorre essere conseguenti, non c’è spazio per temporeggiamenti di sorta. La democrazia e il Lazio vengono prima degli interessi di qualsiasi partito, compreso l’Udc. La parola deve tornare agli elettori entro 90 giorni. Tirarla per le lunghe è una provocazione che rischia di esasperare cittadini imprese lavoratori. E non fa bene alla credibilità di nessuno.