MACROREGIONI “ADRIATICA”, UNINDUSTRIA: NESSUN VANTAGGIO

Gen 22, 2015 | Altre Notizie | 0 commenti

MACROREGIONI, CASTELLI: NESSUN VANTAGGIO PER IL TERRITORIO PROVINCIALE CON LA NUOVA “ADRIATICA”

“L’accorpamento delle regioni da 20 a 12 comporterebbe per il territorio provinciale reatino un passaggio nella cosiddetta Regione Adriaticache non avrebbe alcun vantaggio per le imprese ed i cittadini di Rieti, né da un punto di vista economico, né culturale né sociale.” Commenta Gianfranco Castelli Presidente di Unindustria Rieti.

“Questo nuovo assetto avrebbe inoltre ricadute negative sul Laziocon uno ‘spacchettamento’ delle province tra pezzi di Toscana, Umbria e Campania – continua Castelli a margine dell’incontro “Essere in Unindustria” che si è svolto a Palazzo Dosi e riservato al mondo dell’imprenditoria locale, al quale ha partecipato tra gli altri Innocenzo Cipolletta, l’ex Direttore Generale della Confindustria nazionale e attuale Presidente Ubs Italia Sim.”

La totale contrarietà del mondo delle imprese al disegnodi legge costituzionale Ranucci-Morassut è già stata ampiamente manifestata dal Presidente di Unindustria Maurizio Stirpe che l’ha definita fuorviante e non condivisibile poichéporterebbe ad un ridimensionamento territoriale della nostra Regione,ed ha invitato il legislatore a far sì che il Lazio diventi una “Regione Metropolitana”in grado di riequilibrare i rapporti fra i cinque territori. Ci sono punti di riferimento in Europa già molto ben consolidati da prendere a modello come Parigi, Madrid o Berlino che rappresentano perfettamente un benchmark di riferimento che bene si identifica con quelle che sono le esigenze delle nostre imprese e del nostro territorio. Unindustria nelle prossime settimane incontrerà i principali rappresentanti del Governo, della Regione e del Comune per ribadirgli la propria contrarietà e per presentargli il progetto di Regione Metropolitana.

Sul disegno di legge costituzionale Ranucci-Morassut il Presidente Castelli ha ribadito inoltre che: “Ciò che appare incredibile è cosa possa accomunare la nostra provincia con il Molise e le Marche. Questo nuovo disegno dei confini cancellerà le “specialità” di ciascun territorio con conseguente aggravio della depressione economica e sociale della nostra provincia. Per ripartire dalla crisi non serve ridisegnare l’Italia, occorre creare nuove strategie per la crescita delle imprese e per lo sviluppo del territorio. Rieti può guardare al Lazio con Roma che da sempre rappresenta un polo attrattore. In questa fase risulta invece fondamentale il completamento della riforma delle Province”.
Per il Presidente Unindustria Rieti Castelli, un passaggio anche sul ruolo dei piccoli comuni: “queste sono le realtà che devono essere messe insieme per avere maggior peso e maggior forza di interlocuzione, fermo restando sempre l’esistenza di un filo comune in termini di confini territoriali e di “vocazioni”. L’unione dei comuni più piccoli porta inevitabilmente a migliorare i servizi, ad ottenere maggiori risorse, in sostanza ad avere più forza”.

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