Monterotondo omaggia la memoria di Renato Borelli, sindaco della città dal 1965 al 1979.
Domani, 11 Novembre (ore 12), all’indimenticata, poliedrica figura di insegnante, pedagogo, sindacalista della Scuola, dirigente politico oltre che primo cittadino, sarà infatti intitolata la piazza antistante la nuova Torre civica comunale, sede decentrata comunale in località Piedicosta (Green Village).
Alla cerimonia saranno presenti la vedova signora Valeria, i figli Paolo e Stefano (autore della biografia paterna, edita dalla casa editrice Risa), personalità della cultura, delle Istituzioni cittadine di oggi e del tempo, numerosi dipendenti comunali, ora pensionati, che ebbero modo di collaborare con Borelli negli anni dei suoi mandati. Anni segnati da difficoltà ma anche da straordinari slanci di impegno politico e sociale, durante i quali Monterotondo conobbe stagioni di grandi trasformazioni, miglioramenti, modernizzazioni, tali da condizionare virtuosamente il suo sviluppo e trasformarla progressivamente nella città di oggi, quella dei servizi, delle infrastrutture, della cultura.
Innumerevoli i risultati e le opere realizzate con Borelli sindaco. Nella settore della scuola, ad esempio, con l’eliminazione dei doppi turni sia alle scuole Elementari, sia alle Medie, l’ampliamento dell’area della scuola Materna, l’istituzione del Liceo scientifico, il completamento dell’Istituto tecnico industriale, l’istituzione di una sezione distaccata dell’Istituto professionale e quella di una sezione distaccata prima e successivamente di una autonoma del Liceo classico. Fondamentali la costruzione del nuovo acquedotto, che diede finalmente soluzione alla grave carenza idrica che affliggeva la città, la creazione della rete fognaria e di un depuratore con la contestuale eliminazione di tutte le fogne a cielo aperto, la metanizzazione del territorio comunale, primo nel Lazio, per usi civili. E ancora: la municipalizzazione del servizio di Nettezza urbana, l’istituzione delle circoscrizioni, la realizzazione delle farmacie comunali, di alloggi popolari, di ambulatori, del complesso sportivo “Fausto Cecconi”, l’approvazione del Piano regolatore e dei Piani di zona 167, la creazione del Consorzio intercomunale Monterotondo-Mentana per l’assistenza ai portatori d’handicap, l’istituzione del Consultorio familiare e del Centro di igiene mentale, il recupero del Centro storico, l’istituzione della Biennale d’arte contemporanea.
«Le attività intellettuali, politiche ed istituzionali di Renato Borelli rappresentano ancora oggi un esempio, un modello di ispirazione a cui si può e si deve tendere pur riconoscendo quanto queste siano inarrivabili – afferma il sindaco Mauro Alessandri – Dico questo non per falsa modestia ma perché fortemente consapevole intanto dell’irripetibilità di quelle stagioni di cambiamento, di possibilità, di entusiasmo, stagioni che Borelli seppe interpretare e condurre con straordinaria saggezza, coraggio e visione politica. E poi delle altrettanto straordinarie doti umane che lo contraddistinguevano, quella speciale capacità di empatia con le persone, con la città, che lo rendono indimenticabile al pari delle grandi conquiste e delle tante operazioni che seppe realizzare. Come quelle nel campo della scuola, del sapere, della cultura, settore al quale non a caso abbiamo e continueremo a riservare grande cura e speciale attenzione nell’ultima fase del mio mandato. Mi piace anzi pensare a quanto Borelli avrebbe sostenuto, apprezzato e condiviso l’impegno per il teatro comunale, per i due musei cittadini, per il centro culturale “Angelani”, infrastrutture e servizi che certamente rappresentano una continuità ideale col suo operato. L’intitolazione della piazza a suo nome è la prima di una serie che inauguriamo domani e che vedrà ricordati, col loro nome dato ad altre piazze delle zone di nuova espansione, i sindaci Ubaldo Del Broccolo, Giulio Cavallini e altre personalità della politica, delle istituzioni e della cultura che hanno dato lustro alla nostra città».
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