Nella mattinata del 09.03.2016, i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rieti, coordinati dal pubblico ministero dott. Rocco gustavo Maruotti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Rieti, traendo in arresto m.p., infermiere trentasettenne in servizio presso l’ospedale civile “De Lellis” di Rieti, perché ritenuto responsabile dei reati di calunnia e detenzione di sostanze stupefacenti.
L’indagine aveva avuto inizio nel dicembre 2015 allorquando, sull’utenza telefonica di servizio di un carabinieri del comando provinciale di Rieti, giungeva un sms anonimo che segnalava la presenza di un ingente quantitativo di stupefacente all’interno di un’autovettura wv golf che sarebbe transitata il giorno successivo sulla strada statale 4, in prossimità del bivio di fonte Cottorella. i militari decidevano di sviluppare la notizia e l’indomani due pattuglie si appostavano in prossimità dello svincolo indicato, intercettando pochi istanti dopo l’autovettura segnalata. la successiva perquisizione veicolare effettuata sul posto consentiva di rinvenire, all’interno del vano della ruota di scorta, 11 grammi circa di stupefacente del tipo marijuana, suddivisa in dosi. a quel punto, la sostanza veniva posta sotto sequestro e il conducente a.f., un giovane infermiere in servizio con contratto a tempo determinato presso l’ospedale “De Lellis” di Rieti, veniva condotto presso gli uffici del nucleo investigativo per la formalizzazione degli atti a suo carico. in caserma, il ragazzo, dopo aver negato ancora una volta che la droga sequestrata fosse di sua proprietà, riferiva che molto probabilmente era stato “incastrato” da m.p., suo collega anch’egli in servizio a tempo determinato presso l’ospadale “de lellis” di rieti, con il quale da tempo erano in corso forti dissidi legati ai turno di lavoro e al fatto che entrambi aspiravano alla stabilizzazione, aggiungendo inoltre che proprio con tale collega, qualche giorno prima, aveva condiviso il turno di servizio notturno. I militari, insospettiti da tale ricostruzione, avviavano immediatamente una minuziosa attività di indagine, esaminando dettagliatamente i filmati delle telecamere a circuito chiuso dell’ospedale, escutendo a sommarie informazioni testimoniali numerose persone informate sui fatti ed infine analizzando con cura i tabulati telefonici delle utenze in uso ai due infermieri. all’esito di tali accertamenti, i carabinieri riuscivano a scagionare completamente a.f. da ogni responsabilità, dimostrando come fosse stato m.p. ad occultare lo stupefacente all’interno dell’autovettura del collega e ad inviare altresì l’sms anonimo al militare dell’arma.
Per a.f., dopo 4 mesi, finisce così, nel migliore dei modi, un incubo che ha messo in serio pericolo la sua posizione lavorativa, in un momento di grave crisi occupazionale, come quello attuale, in cui, per un posto di lavoro a tempo indeterminato, vi è evidentemente anche chi, come m.p. non si fa’ scrupolo a calunniare un giovane collega.
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