Poteva essere una tragedia, rimarrà una macchia indelebile nel ricordo di chi l’ha vissuta. Mercoledì pomeriggio, verso le 15.30, un uomo di 44 anni, con la figlia diciassettenne, nel ritornare a casa, superano a bordo della propria autovettura il passaggio a livello di Poggio Fidoni, in località Larghetto. Tutto normale, tutto come abitudine, sembrerebbe. Eppure, giusto il tempo di oltrepassare il passaggio a livello e i due malcapitati vedono sopraggiungere ad alta velocità un treno proveniente da Terni. Sì, proprio così. Sbarre alzate, nessun indicatore audio o visivo che potesse segnalare l’imminente passaggio del treno. Questione di attimi. Sarebbe stato sufficiente un secondo di ritardo e quel treno li avrebbe travolti. Tragedia sfiorata “per un pelo”, commentano i due ancora visibilmente scossi. Ma in futuro? Quel passaggio a livello è attraversato ogni giorno da bambini, persone anziane, intere famiglie. Perché le sbarre erano alzate? Perché nessuno si è accorto che la segnalazione dell’arrivo del treno non funzionava? Chi dovrebbe vigilare sulla nostra sicurezza? Ad oggi rimane la paura e la consapevolezza di essere stati miracolati, ma domande pesanti come macigni sono lì, in attesa di risposte che non cadano nel vuoto.
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