di Paolo Di Lorenzo
Oggi ci occuperemo di un argomento che più volte è stato trattato in passato: la ferrovia Rieti-Roma.
Lo faccio perchè siete in tanti a sollecitarmi, a vario titolo, uno dei temi più scottanti della triste attualità cittadina e perché l’argomento è stato recentemente riportato in auge da una smemorata Sinistra reatina.
Facciamo un po’ di storia. Come si ricorderà le Ferrovie dello Stato hanno approvato quattro anni fa il progetto definitivo della nuova linea ferroviaria Passo Corese-Osteria Nuova-Rieti e il CIPE finanziò subito il primo lotto di 90 milioni di euro. Ma la notizia, decisamente storica per la sua portata, ha incontrato da subito la protesta della sinistra locale e di alcune famiglie di Passo Corese che hanno preteso un percorso meno invasivo per il loro territorio. Un problema di uliveti, dissero. Il progetto e lo stanziamento sono stati osteggiati in tutti i modi (un po’ come sta accadendo per il Polo della Logistica di Passo Corese) e alla fine, durante la breve ed infausta ultima legislatura del Governo Prodi, la nuova ferrovia è stata accantonata. Qualcuno diceva che il treno per la capitale era di Destra e che quindi “non si doveva fare”.
Ricordo ancora un’assemblea pubblica, a Rieti, in cui l’allora Governatore Marrazzo, ben accompagnato dal presidente Melilli e dall’ex ministro ai Lavori Pubblici Di Pietro, disse che la nuova tratta ferroviaria era inutile perché i reatini dovevano prendere la “Freccia del Gran Sasso” e che i 90 milioni di euro stanziati da Berlusconi sarebbero stati investiti per il raddoppio della Salaria.
Ora tutti i reatini onesti, di destra, di centro e di sinistra, sanno che la “Freccia del Gran Sasso” è stata soppressa da almeno vent’anni e che la famosa Salaria a “quattro corsie” non solo non è stata mai realizzata ma non esiste nemmeno il progetto. Il trio Marrazzo, Melilli, Di Pietro, raccontò una balla colossale, resa ancora più sfacciata nel momento in cui il presidente di Poggio Moiano disse che, con l’ausilio della Regione Umbria, avrebbe ripristinato la “Freccia del Gran Sasso” L’Aquila-Rieti-Terni-Orte-Roma. Altra bugia. Quel treno non è mai stato ripristinato. Melilli, affiancato da Vassallo assessore provinciale, mise in piedi un trenino “elettorale” con unica partenza giornaliera alle 8 del mattino e arrivo alle 10. Senza ritorno. Praticamente inesistente.
Il paradosso è di questi giorni. I due candidati a sindaco Petrangeli e Cuzzocrea, indicati dalla Sinistra reatina, hanno rispolverato il vecchio ritornello: non servono raddoppi della Salaria e ferrovia Rieti-Passo Corese, bisogna puntare sulla Littorina per Terni. Della serie, il progresso non potrà mai albergare in questa città. Ecco, questo “ambizioso e innovativo” progetto lo vadano a presentare ai circa 3.500 pendolari reatini (di destra, di sinistra, non votanti), perchè solo toccando con mano la realtà si renderanno conto perché Rieti non li potrà mai votare.
Paola Cuzzocrea “indicata dalla Sinistra reatina”? E avrebbe sostenuto che non serve il raddoppio della Salaria? Dove?
Per il resto, sulla ferrovia elettorale, penso sia esaustivo questo mio:
http://www.sabinaradicale.it/content/sabina-radicale-torna-il-treno-ma-non-tornano-i-conti-15-novembre-2009
Paola Cuzzocrea NON è indicata o sponsorizzata da aclun partito. I 3500 pendolari dovrebbero prendersela con chi ha governato e chi non ha fatto opposizione in città e provincia. Paola e il movimento che rappresenta è nato fuori dalle logiche dei partiti e fuori vuole rimanere.
L’unico ritornello è che lei Di Lorenzo non sa cosa sia il giornalismo. “Sparlare” non è informare.
Davvero una “ottima partenza” per il vostro progetto editoriale, complimenti e auguri.
guardate come ci hanno ridotto i nostri politici locali e romani di ogni colore e ….. tutti insieme!!!
la ferrovia roma rieti ahaha è solo una risata!! mio padre che era natio di rieti classe 1913 parlava sempre della costruzione della ferrovia che avrebbero dovuta fare quando lui era ragazzo. lui è morto da trent’anni e la ferrovia è ancora un miraggio.
È uno scandalo…..per non parlare del treno che saltuariamente prendo per recati a l’aquila per lavoro………solo per abbattere le spese di viaggio con la macchina.
Ma è uno scandalo viaggiare in quei treni privi di sistemi di sicurezza per non parlare delle mucche o cavalli che ogni tanto vengono investiti da questi treni composti da un solo vagone……..rischio deragliamento!!!!
Rieti con questa mentalità non sarà mai collegata alla capitale, tantomeno ne verrà potenziato e rinnovato l’attuale servizio ferroviario rieti l’aquila
L’Italia è il paese delle contraddizioni prima ci si lamenta del troppo traffico su gomma quando i cittadini chiedono la costruzione dei un ferrovia si dice che non serve, quando è davanti agli occhi di tutti che il trasporto pubblico su gomma è insufficente e non adeguato al numero dei pendolari che si spostano da Rieti a Roma.
Dove sono le famose risposte della politica ai cittadini?