RIETI – La Npc e la Real Sebastiani saranno presenti alla fase finale della Super Coppa di LNP che si giocherà il prossimo fine settimana in Emilia Romagna, a Cento. Ai tempi del Covid, laddove tutto viene ponderato e monitorato in termini di tabelle e percentuali per valutare l’incidenza dell’ormai famigerato indice Rt o, ancora, la relazione tra numero dei tamponi e percentuale degli infetti, Rieti non può che bearsi ed andare fiera di un risultato sportivo che ha dell’incredibile. Perché saranno ben due, e non una soltanto, le compagini presenti a Cento in rappresentanza della Sabina e di Rieti. Una cittadina con poco più di 40.000 abitanti, capace – ahinoi! – di primeggiare a livello nazionale in ogni classifica, ma all’incontrario e, cioè, dal basso. Non ultima giusto quella dell’indice del contagio, Rt appunto che, nel Lazio, osserva Rieti occupare il secondo posto, dietro Viterbo, ma dinanzi a Roma come a Frosinone e Latina. Insomma, Rieti ultima in tutto (o quasi), ma non nel basket che resta l’anima nobile e pulsante di questo territorio. La Npc ha raggiunto le finali di Cento in virtù del successo colto sabato scorso sull’Eurobasket. La Real Sebastiani, invece, imponendosi domenica sera a Teramo. Due vittorie che erano nell’aria perché, con ogni rispetto per i rispettivi avversari, non Eurobasket e non Teramo potevano impensierire l’incedere delle formazioni retine. Le quali, piuttosto, hanno sofferto più del dovuto per conseguire un obiettivo legittimo ed ambizioso che, però, è stato raggiunto con esagerati stenti. La Npc ha ottenuto la qualificazione grazie ad un buon ultimo quarto, giocato con una difesa finalmente attenta e all’altezza dei dettami tecnico tattici del coach Alessandro Rossi. Ma nel terzo spicchio di gara, Rieti ha rischiato di collassare, andando sotto anche di 13 punti. La Real Sebastiani, invece, ha fatto l’esatto contrario o quasi. Gli uomini del coach Alex Righetti hanno disputato un solo periodo – il terzo – nel quale hanno saputo imporre una indubbia, oggettiva superiorità tecnica e tattica così da ergersi fino al +13. Teramo è tornata viva e pericolosa nell’ultimo spicchio di gara, ma la Real ha controllato e si è imposta con merito. La Npc come la Sebastiani pagano dazio, al pari di quasi tutte le altre contendenti del lotto, ad una stagione anomala ed eccezionale. Fino ad oggi è stato il covid a cambiare e dettare le regole del gioco, con un protocollo che non ammette deroghe e che finirà con il condizionare pesantemente l’intero campionato: in serie A2 come in B. A cominciare dalla “bolla” di Cento che, da venerdì prossimo, accoglierà le Final Eight di Super Coppa. Qui saranno ben 16 le squadre impegnate in un week end di gare serratissimo e nel quale, si auspica, l’inevitabile promiscuità che verrà a crearsi sul rettangolo di gioco, non sia fautrice di ulteriori, denegati contagi. Npc e Sebastiani raggiungono Cento con ambizioni antitetiche e, ovviamente, contrapponendosi ad avversari diversi. La NPC dovrà vedersela con la corazzata Givova Scafati. La Sebastiani probabilmente con l’altrettanto quotata Fabriano o, in alternativa, San Miniato. “Conseguiamo un obiettivo che mai avevamo raggiunto in passato – dice il presidente della Npc, Giuseppe Cattani – siamo felici di esserci e siamo pronti a dire la nostra, anche contro un super team qual è Scafati. Le squadre del nostro coach, Rossi, e il pregresso lo testimonia, possono giocarsela contro chiunque. Sarà così pure a Cento”. In casa Sebastiani si parte da ben altri presupposti. “È stato assemblato un organico grandemente competitivo – dice il patron della Real, Roberto Pietropaoli – e a Cento voglio sollevare la Coppa”. Sarà realmente così? Presto sapremo. Tenga presente, Pietropaoli, che vincere non è mai facile e che, soprattutto, in serie B spesso serve riporre il fioretto e sguainare la spada, ben più redditizia al cospetto di compagini che fanno dell’ardore agonistico, di un’arrembante quanto caotico incedere nel gioco, il proprio verbo, la propria filosofia. La Npc come la Sebastiani avranno modo e tempo per crescere e maturare, lanciate alla conquista dei propri obiettivi. La Rieti dei canestri, nel frattempo, non può che godere e giovarsi di tanta abbondanza anche se il malefico, diabolico covid, mai consentirà una partecipazione popolare. Gli sportivi reatini saranno chiamati, anche oggi che (finalmente) vivono un anno sportivo di vacche grasse, ad osservare i “propri” giganti del basket sul monitor di un PC o, ben che vada, sullo schermo di una televisione. (Valerio Pasquetti)

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