Domenica alle ore 18 e 30 la Città di Rieti vivrà il suo primo derby cestistico della storia. Non era accaduto in nessuno sport: calcio, volley, rugby mai hanno celebrato un evento del genere. Ne sarà capace il basket. E non è bislacco, considerato che la pallacanestro è il primo sport cittadino. La partita – valida quale finale di raggruppamento per accedere alla fase di Lignano Sabbiadoro che assegnerà la Coppa – si disputerà in un PalaSojourner deserto. Nessun tifoso, purtroppo, avrà l’opportunità di accedervi. Fanno eccezione esclusivamente i tesserati nonché un esiguo numero di addetti stampa. Il derby che, gioverà rammentarlo, riguarda un torneo nazionale (la serie B) non è comune nel basket. La sfida cittadina che più di ogni altra caratterizza il mondo della palla a spicchi è quella di Bologna tra Virtus e Fortitudo. Esiste praticamente da sempre (pur se, in taluni periodi, l’una come l’altra hanno patito accadimenti negativi quali la retrocessione nella serie cadetta – Fortitudo – e la cancellazione o radiazione – Virtus Bologna, poi rinata dalle ceneri del Castelmaggiore – accadimenti che hanno negato la disputa del derby) ed è un evento che “la città delle due torri” vive con enorme partecipazione popolare. “C’è una cosa sola che spezza in due Bologna – scrive Enrico Schiavina – è il derby del basket! Prima vi erano riusciti soltanto gli antichi romani con la creazione della via Emilia, una linea che taglia in due la città come un’arancia: da una parte la collina, dall’altra la pianura”. Pure Milano ha goduto di rivalità cestistiche alle quali gli sportivi reatini più attempati sono molto legati per averle partecipate da protagonisti. La storia narra di Olimpia Milano – l’attuale Armani – e Pallacanestro Milano, meglio nota come All’Onestà che visse il proprio momento d’oro tra il finire degli anni 70 ed i primi anni 80 (marchiata Mobilquattro, poi Xerox) nell’epoca in cui la AMG Sebastiani primeggiò. Rieti, tuttavia, non può essere paragonata né a Milano e né a Bologna per ovvie ragioni demografiche, economiche e sociali. Qualche gara simile ad un derby è stata giocata anche a Roma. Nel 2018 tra Virtus ed Eurobasket; lo scorso anno tra Eurobasket e Stella Azzurra. Tuttavia in queste circostanze la partecipazione popolare è stata scadente, stante lo scarso interesse che l’urbe dedica storicamente alla pallacanestro. Invece rimangono esaltanti i derby cestistici giocati a Livorno. La città labronica vive molto di pallacanestro. Durante un lungo periodo (tra il 1960 ed il 1990), Livorno ha goduto reiteratamente di due squadre nella massima categoria: Libertas Livorno e Pallacanestro Livorno che hanno dato vita a confronti combattuti e di grande interesse per la città toscana. Un derby, quello labronico, che è tornato in auge tra il 2015 ed il 2017, ma nel campionato di C Silver (quindi soltanto regionale) ponendo a confronto Libertas Livorno e Pielle Livorno. Più di recente un’altra città, Piacenza, ha messo a confronto squadre cittadine nello sport dei giganti: UCC Assigeco Piacenza e Pallacanestro Piacentina Bakery, oggi entrambe militanti in serie A2. Uno tra i primi derby piacentini fu disputato pochissimi anni or sono sotto l’Epifania e gioverà rammentare che alla guida dell’Assigeco Piacenza, in quell’occasione, vi era Gabriele Ceccarelli, oggi coach della Npc il quale, nella circostanza, potette godere del contributo di Antelli, playmaker che lo ha seguito alla corte del presidente Cattani. La storia dei derby cestistici nazionali finisce qui. Soltanto 5 città, quindi, hanno preceduto Rieti fino ad oggi: Milano, Bologna, Roma, Livorno e Piacenza. La partita che sarà disputata domenica al PalaSojourner resta comunque un evento storico per la pallacanestro nazionale e, soprattutto, per la città di Rieti. In fondo (tolta Roma) è la prima città tra centro e sud Italia a godere di un confronto di tale rilevanza. Un evento al quale, volenti o nolenti, non presenzierà nessuno tra i due presidenti: Giuseppe Cattani e Roberto Pietropaoli saranno assenti. Peccato! Sarebbe stata un’ottima occasione per tentare di ricucire tra i due sodalizi come tra i rispettivi patron un rapporto di civile tolleranza che, si spera, non mancherà nell’immediato futuro.
Di: Valerio Pasquetti
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