Ieri si è tenuta in Prefettura una riunione, presieduta dal Prefetto Reggiani, allo scopo di
approfondire le problematiche connesse alla presenza di cinghiali sul territorio provinciale.
Sono intervenuti i rappresentanti dell’ISPRA (Istituto Superiore per Protezione e la Ricerca
Ambientale), della Regione Lazio, dell’Azienda USL, degli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia)
di Rieti, dei Parchi e delle Riserve Naturali oltre a quelli della Confagricoltura e Coldiretti.
L’incontro ha riunito le componenti che interagiscono, a diverso titolo, nella materia con la
finalità comune di garantire la sicurezza delle persone e della viabilità, nonché la salvaguardia
dell’ambiente e dell’economia del territorio.
Un incontro costruttivo, in cui sono stati approfonditi i vari aspetti delle problematiche derivanti
dalla massiccia presenza di ungulati e proposte soluzioni ed iniziative concrete ed efficaci da
intraprendere.
Sono stati esaminati le varie modalità e sistemi per la conduzione dei dispositivi di cattura e
degli abbattimenti selettivi di cinghiale, allo scopo di individuare le azioni più adeguate ed
efficaci per fronteggiare le criticità sul territorio.
Il Prefetto ha dato maggiore impulso alle diverse attività da porre in essere, con particolare
riguardo alle pianificazioni di competenza degli ATC che dovranno essere tempestivamente
adottate – previa approvazione della Regione e dell’ISPRA – in modo da consentire, al termine
della stagione venatoria (31.1.2019), l’immediato avvio delle operazioni di cattura e di
abbattimento selettivo.
Il Prefetto ha altresì evidenziato la necessità di convertire le criticità in opportunità per la
provincia. Nell’ottica di una sinergica collaborazione, ha stabilito di realizzare una cabina di
regia in Prefettura. I prossimi incontri avranno lo scopo di definire un Protocollo che definisca
le diverse fasi e modalità di intervento: dalla cattura e abbattimento selettivo degli ungulati, fino
alla trasformazione delle carni, realizzando così una filiera che coinvolga le diverse istituzioni e
l’imprenditoria privata. Tale strategia produrrebbe il duplice effetto di ridurre il numero degli
ungulati, di limitare i danni e, nel contempo, creare occasioni di sviluppo economico e nuove
opportunità di crescita del territorio, affinché si possa adottare una strategia comune per contrastare
il fenomeno con l’obiettivo di tutelare l’incolumità degli automobilisti, le produzioni agricole e
l’ambiente circostante.
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