di Elisa Masotti
Finalmente ci siamo. Nelle vostre case, in ufficio, sui vostri palmari, arriva il primo giornale-tv on line del popolo sabino. Del grande popolo sabino: quello che si estende da Monterotondo ad Amatrice, passando per la “capitale” Rieti.
Ma attenzione, non trascureremo nemmeno le migliaia di famiglie reatine, sabine, tiberine che si sono trasferite a Roma o in altri luoghi. Abbiamo l’ambizione di diventare il vostro punto di riferimento in fatto di informazione. Lo dobbiamo a noi stessi, alla nostra terra, a quanto ci è stato negato negli ultimi cento anni.
Crediamo che vada riaperto un dibattito sulle grandi questioni, senza mai tralasciare la cronaca quotidiana.
I reatini, i sabini, debbono ritrovare il coraggio e la determinazione di indignarsi se qualcosa non funziona. Siamo sicuramente in tempi di vacche magre ma perché per eleggere dirigenti, capi di gabinetto e addetti vari alle stanze della Regione, i soldi si trovano sempre e invece per migliorare i servizi di Rieti e della Sabina i danari non si trovano mai? La realtà è che bisogna saper decidere, anche quando i numeri elettorali porterebbero a premiare più realtà come Roma o Latina. Poi lì si gonfia il debito e a noi tutti tocca ripianarlo, magari con i tagli alla sanità “a macchia di leopardo”.
Ancora più inquietante il ragionamento che si sta cercando di far emergere da qualche tempo sulla questione-trasporti, affermando che la Salaria a quattro corsie è un’opera inutile e troppo costosa.
Chi decide e in base a quale criterio che Rieti deve morire nell’isolamento? Raddoppio della Salaria o ferrovia poco importa: ma delle due almeno una. E non si dica che non ci sono i soldi. L’Acea (51% Alemanno e Comune di Roma) potrebbe accordare quell’assegno vitalizio di 20 milioni di euro che da anni si dice dovrebbe andare alla Sabina come pagamento per l’acqua che si invia alla Capitale. Ecco, quei soldi certi, potrebbero essere usati per accendere un mutuo e l’infrastruttura sarebbe fatta.
Stesso discorso per il Polo della Logistica di Passo Corese. Una volta stabiliti i criteri per la difesa ambientale del territorio, non si può continuare a boicottare la più grande opera industriale ed occupazionale dal dopoguerra ad oggi.
E vogliamo parlare dei ritardi del Terminillo? Ecco, per tutti questi motivi nasce SABINIA. Saremo il giornale di tutti, guardando al passato come rispetto della storia ma proiettati al futuro per correggere il presente
Con affetto
Il Direttore, Elisa Masotti
Grazie per l’iniziativa,vediamo se si riesce a far muovere qualcosa. E cominciamo dalle nostre strade,già penalizzate dall’orografia,fanno veramente pena. I turisti che ci si imbattono,rimangono sconvolti,senza parlare di noi utenti che ci lasciamo i pezzi delle nostre automobili!!!!
Editoriale del 14 Novembre 2011.
Siamo al 6 Aprile 2012….partiti alla grande!
Occorre superare le gravi barriere al diritto di accessibilità ai servizi della città blindata in una certa fascia oraria dal c.d. varco attivo introducendo un servizio di piccoli bus navetta che dai tre accessi al centro consentano a chiunque voglia, debba ma non possa per disposizione comunale entrare in città, di transitare comunqusenza rischiare multe.
maria Laura petrongari
le nozze con i fichi secchi non si fanno.
Cittaducale e Borgorose paiono piu’ Abruzzo, Amatrice piu’ Piceno e, Rieti e Leonessa piu’ Umbria.
Ritengo che per la ” Sabina ” l’avventura finale,in prospettiva,e’ il Ternano.
E d’altra parte primadel 1927……..