Dopo anni in disuso è stato finalmente ristrutturato il teatro comunale, all’interno della vecchia chiesa di Sant’Antonio. Breve intervista al sindaco Ferrante per conoscere alcuni dei dettagli sulla realizzazione del nuovo teatro.
“Si tratta di un percorso iniziato nell’anno 2020 – risponde il sindaco Lorenzo Ferrante – con uno studio attento e condiviso per riqualificare il sito culturale. Oggi il teatro é dotato di tutte le tecnologie all’avanguardia inclusi gli accessi per diversamente abili. Un nuovo Impianto audio/video e nuove poltrone per una capienza di 68 posti a sedere”
Quanto è costatata la ristrutturazione? “Il costo totale dell’intervento è stato di 90.000€ – spiega Ferrante – dei quali 40.000 ottenuti partecipando al bando della regione Lazio ”UN PAESE CI VUOLE”. In particolare sono stati impiegati 40.000€ per i lavori di muratura, 30.000 per l’impianto audio/video e 20000 per le poltrone”
In tempi lontani era una chiesa ed oggi un teatro, quale è stato il percorso che ha generato questo cambiamento? “La chiesa venne costruita nel 1577 – racconta il primo cittadino – in origine aveva tre altari: Santa Barbara al centro e ai lati Sant’Antonio da Padova e Sant’Antonio Abate, da qui il nome di Chiesa di Sant’Antonio. Nel 1860, con l’annessione di Scandriglia dallo stato della Chiesa al Regno d’Italia, entrarono in vigore le leggi Italiche ( abolizione ordini religiosi, chiusura conventi etc) e la chiesa venne chiusa al culto e passata ai beni demaniali finché il sindaco Lamberto Vignoli (1914/1919) la destinò a sala culturale. Vignoli fece dipingere sui due pilastri interni, a sinistra Erato con la lira (divinità greca musa del canto, della danza e della musica) e a destra Melpomene con la maschera (musa della tragedia). Vorrei anche aggiungere che in questa sala venne allestita la camera ardente dei caduti civili durante l’incursione aerea del 14/4/1944”
Ferrante conclude enunciando l’obiettivo per il nuovo teatro il quale, insieme a quelli di Poggio Moiano e Casaprota, rappresenterà un luogo di cultura e aggregazione per i cittadini del territorio e chiude l’intervista ringraziando coloro i quali hanno preso parte alla realizzazione del progetto: “Vorrei approfittare per ringraziare l’assessore della regione Lazio Fabio Refrigeri e Cristiana Avenali, responsabile regionale Ufficio di scopo “piccoli comuni e contratti di fiume” per la loro presenza e l’ufficio tecnico comunale, in particolare Leonardo Angeloni responsabile dello stesso.”
Era ora speriamo che sia adeguatamente utilizzato