Non volevano riconsegnare i nipoti ai genitori. Lite tutta in famiglia quella avvenuta ieri a Scandriglia, non lontano da Poggio Moiano e Osteria Nuova, in Sabina. Prima tra con la figlia: urla e rabbia, poi con il marito, sopraggiunto dopo l’arrivo dei Carabinieri che è arrivato alle mani, colpendo anche gli agenti.
E’ avvenuto tutto nella nottata di domenica. Due le pattuglie dell’aliquota radiomobile della compagnia Carabinieri di
Poggio Mirteto intervenute dopo richiesta pervenuta al numero di Emergenza 112 da parte dai genitori. Una lite, quella con la figlia trentenne, che stava sempre più degenerando e che per questo necessitava l’intervento dei Carabinieri.
Ma al peggio, come dice un detto, non c’è mai fine. Dopo circa venti minuti, mentre gli operanti avevano riportato la calma e si stavano allontanando, l’arrivo del marito della ragazza, da Roma, accompagnato dai genitori.
Il compagno della donna, un cittadino italiano incensurato di 45 anni, poi arrestato era stato chiamato proprio dalla ragazza, come rinforzo sui parenti.
L’uomo, come riporta il comunicato dei Carabinieri, “si mostrava da subito alquanto alterato e dopo qualche minuto di animata discussione, aggrediva il compagno della madre della propria convivente con calci e pugni, ritenendolo il maggior responsabile per la mancata ed immediata consegna dei figli”.
Da lì, dal tentativo di placare gli animi è nata una breve colluttazione con le forze dell’Ordine. Nella circostanza due militari e i due uomini sono rimasti leggermente feriti e visitati dai sanitari.
Fortunatamente solo lievi abrasioni e contusioni in varie parti del corpo per loro.
Ricondotto alla ragione, l’uomo è stato portato alla caserma di Poggio Mirteto.
L’arrestato al termine delle formalittà di rito e’ stato tradotto a Roma presso la propria residenza in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’autorita’ giudiziaria e dovrà rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, lesioni personali e
violazione di domicilio.
0 commenti