SONO TOMASINI E TOSCANO “L’ORO DI RIETI”

Ott 25, 2018 | Basket, Sport | 0 commenti

Di: Valerio Pasquetti

LA ZEUS S’IMPONE TRIBOLANDO L’INVEROSIMILE AL COSPETTO DI UNA PUGNACE CASSINO. APPARE GRAVE L’INFORTUNIO OCCORSO A JJ FRAZIER. L’ASSENZA DEL GIOCATORE STATUNITENSE SURROGATA A MERAVIGLIA DAL NUCLEO DEGLI ITALIANI. GIGLI SOPRATTUTTO, MA ANCHE JONES ARTEFICI DI UNA PRESTAZIONE OPACA ED INCOLORE. MOLTO MALE BONACINI E NIKOLIC.

Quello che c’è di buono, nel successo conseguito contro Cassino, sono i 2 punti buoni per la classifica. Soprattutto in previsione di un paio di trasferte improbe che attendono gli “uomini di Zeus”: Casale Monferrato e Tortona. Quanto al gioco, invece, ed a quello che si è visto in campo, vi è ben poco da stare allegri. A cominciare dal (grave) infortunio occorso al miglior talento della NPC, quel JJ Frazier che con la sua verve aveva consentito alla compagine reatina di recuperare uno svantaggio di 15 punti e che è stato costretto ad abbandonare il campo per uno scontro (fortuito?) con Raucci. L’episodio che ha coinvolto i due giocatori – Raucci e Frazier, appunto – solleva dubbi legittimi sulla casualità di un impatto che non poteva non osservare soccombente il “piccolo” JJ il quale, dopo la frattura del setto nasale, sembra ora destinato a patire non poco per un accidente che non appare lieve. La Zeus, tuttavia, si gode la vittoria, un buon quota-4 in graduatoria ed attende di conoscere gli esiti – purtroppo scontati – in merito all’assenza di Frazier che si preannunzia piuttosto lunga. La gara giocata e vinta sul filo di lana, tra enormi sofferenze contro una buona Cassino, porta il marchio indelebile di due giocatori che possono essere definiti: l’oro di Rieti. Tomasini e Toscano sono stati fantastici. Ma è così dall’abbrivio del torneo. Tuttavia se nelle primissime gare della stagione i due ex carneadi provenienti da Legnano sembravano soffrire oltre misura il nuovo ruolo che è stato loro affidato di protagonisti e non semplici comprimari di una contesa, match dopo match gli uomini “dalla lunga barba” (non ce ne vogliano Tomasini e Toscano) hanno preso contezza del proprio ruolo, calandosi nel ruolo dei protagonisti con straordinaria tempestività ed impeto, così da risultare trascinanti e vincenti. Era accaduto avverso Trapani, si è ripetuto al cospetto di Cassino. Con la differenza che, pugnando con i ciociari, la “doppia T” non ha fatto soltanto le pentole, ma anche i coperchi. “L’oro di Rieti” – Tomasini e Toscano appunto – hanno dovuto sopperire alla mancanza coatta di Frazier – fuori dal quarto minuto del terzo quarto – ma anche alle evidenti ambasce di una coppia di lunghi – Gigli e Bobby Jones – che, dopo i fuochi d’artificio ammirati affrontando Trapani, è tornata nel più assoluto anonimato. Gigli soprattutto, ma anche Jones, non sono mai entrati nel vivo della contesa. Il Capitano si è preso la miseria di tre tiri, uno dei quali, addirittura da tre punti, con la palla che pesava come un macigno negli ultimi istanti del match. Un errore grave, non da Gigli (gli avversari erano in bonus, Bagnoli e Ingrosso fuori per raggiunto limite di falli) che sarebbe potuto costare la sconfitta. Jones ha cominciato bene, poi è incorso in errori grossolani. Rossi lo ha tenuto a lungo in panchina per rigettarlo nella mischia nella seconda parte del match, ma la prestazione di Bobby non è parsa esente da pecche apparse piuttosto lampanti. La prestazione dei lunghi di Rieti – nella circostanza assimilabili allo “scadente ottone” – stride in specie alla luce di avversari ampiamente alla portata, con un Bagnoli ridotto ad ectoplasma del bel giocatore ammirato nei lustri scorsi a Rieti ed il solo Ingrosso letteralmente invasato, capace di colpire mortalmente la difesa reatina, inadatta a controllarne gli estri. Rieti ha vinto grazie ai suoi italiani. Perché se Toscano e Tomasini hanno brillato, Carenza e Casini non sono stati da meno. I “quattro moschettieri” di Ale Rossi hanno pugnato con una gagliardia inusitata al cospetto di Cassino, giunta a Rieti col fiero intento di portare via i due punti. Il coach, Luca Vettese, lo aveva preannunziato largamente nei giorni che hanno preceduto il match: “a Rieti veniamo per vincere!”. Il difetto della Zeus è stato forse quello di presentarsi alla palla a due con una determinazione inferiore rispetto agli avversari e, soprattutto, sciorinando una difesa sembrata la brutta copia di quella solida ed agonisticamente “cattiva” apprezzata soltanto sabato scorso contro i siciliani. Cassino, complice un Pepper in veste di giustiziere, ne stava approfittando fino a cumulare 15 punti di margine. Rieti ha faticato le proverbiali sette camicie per rientrare nel vivo della contesa, ma il tanto ardore profuso in avvio di terzo periodo è costato il grave infortunio a Frazier che, con ogni probabilità, toglierà dai giochi l’atleta statunitense per molto tempo. La eventuale conferma di una diagnosi non propizia, costringerebbe il presidente Cattani a riaffacciarsi sul mercato per rinforzare un organico che appare davvero modesto in alcune delle sue seconde linee. Anche contro i ciociari la panchina reatina, nei suoi elementi più giovani, non è stata all’altezza. Bonacini sembra spaesato, inadeguato ma, soprattutto, egli non è un playmaker come pure avevano dichiarato a questa testata, la scorsa estate, sia Pillastrini che Cavina. Pensare di proseguire la stagione alternando in cabina di regia il pur ottimo Tomasini con un Bonacini imbarazzante quanto meno in quel ruolo, sarebbe utopia. Che dire, poi, di Nikolic? Il suo ingresso in campo è stato “bagnato” subito da 2 falli commessi in un fazzoletto di 10-15 secondi; poi un errore al tiro; difesa da rivedere e, ovviamente, subito il ritorno in panchina per evitare che Cassino approfittasse della pochezza di questo giovane atleta. Rossi attende quanto meno il reintegro di Alberto Conti che, si auspica, possa avvenire al più presto per restituire credibilità e tonicità ad un reparto under che, fino a questo momento, si è palesato in tutta la sua inadeguatezza e mediocrità.

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