Il dipartimento sanitario della Regione Lazio, concordemente con la Asl di Rieti, sta inviando da qualche tempo a questa parte, al San Camillo de Lellis, una serie di professionisti a gettone.In alcuni casi si tratta anche di pensionati. La segnalazione è arrivata direttamente da alcuni medici interni all’ospedale reatino, fino alle associazioni locali per i diritti del malato.
Poche le assunzioni incardinate strutturalmente e molti i “gettoni” ai professionisti.
Il reparto Ostetrico-Ginecologico, assieme a Pediatria, sarebbero i settori maggiormente coinvolti in questa prassi.
Il problema ovviamente non è personale contro questi medici romani in trasferta dai loro studi capitolini fino all’ospedale provinciale di Rieti ma rischia di trasformarsi in una “sanità in affitto” che non coltiva le radici nella comunità reatina.
Poi c’è l’altra questione e cioè i tanti medici sabini che, nelle loro funzioni al San Camillo De Lellis, sono stati tutti sorpassati da questi professionisti esterni a prestazione.
Insomma, sono sempre di più le critiche dei sindacati alla Direzione Sanitaria e alla Regione Lazio e non solo sulla gestione del capitale umano del nosocomio reatino.
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