Di: Armando Michel Patacchiola
Una Pasquetta “speciale”, che quest’anno coincide con l’istituzione della decima “Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo”, che come ogni anno cade il 2 di Aprile. Anche Rieti, come molte altre città si è tinta di blu: il colore voluto per testimoniare la vicinanza della comunità alle persone con autismo e alle loro famiglie.
Iniziativa, quella indetta dalle Nazioni Unite nel dicembre 2007, ideata per annientare i pregiudizi e fare informazione sull’autismo. Una patologia di cui si sa ancora troppo poco e che si manifesta con la perdita di contatto con la realtà, a cui viene anteposta una vita interiore propria, ma che spesso non impedisce a queste persone di realizzarsi. C’è chi eccelle nella musica, chi con successo e profitto gestisce una pizzeria. Tante le storie di “lieta normalità”, ma che oggi ancora corrispondono a solo un decimo delle persone che sono afflitte da questa patologia. Anche perché prive di un adeguato sostegno sin dai primi anni di vita.
Tra le associazioni che da anni affrontano questa sfida c’è l’Anfass e l’Angsa, il Gruppo Asperger, il Fish. Un coro unanime verso le istituzioni affinché non ci si fermi a gesti simbolici come il lancio dei palloncini o lanterne, ma piuttosto quello di spiegare che cosa si è fatto e cosa si sta facendo per far si che i diritti di queste persone “speciali” siano garantiti e affinché sia garantito loro una qualità di vita adeguata, alleviata da questo spettro.
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