Come era prevedibile il Comune di Rieti è arrivato fuori tempo massimo nel procedimento di “Revisione Straordinaria delle Partecipazioni di cui all’art. 24 D.Lgs. 175/2016”. Infatti, pur usufruendo della deroga alla scadenza del 30 settembre, il Consiglio comunale di giovedì ha approvato uno schema di Deliberazione con errori macroscopici nella fase di ricognizione delle proprie società partecipate; errori che non potranno passare inosservati quando la Delibera andrà al vaglio della Corte dei Conti e dell’ANAC.
Attraverso una dichiarazione di voto contrario, come Movimento 5 Stelle abbiamo in solitaria fatto notare al consiglio che, stranamente, le “Linee di indirizzo” (allegato b alla proposta di Deliberazione) riportavano erroneamente le società ASM RIETI S.p.a. e SOGEA S.p.a. essere del tipo “in house” e che tale distorta ricognizione avrebbe prodotto la scelta di “mantenimento” di tali società che, al contrario, con l’assetto attuale non possono operare né sul mercato né in affidamento diretto.
Nonostante tale constatazione sia incontrovertibile, considerato che gli attuali affidamenti di servizio alle due società si configurano come non conformi a quelli “previsti dall’ordinamento europeo” e alla “normativa nazionale in materia di organizzazione dei servizi pubblici locali”, la maggioranza ha preferito “chiudere gli occhi” e votare ugualmente lo schema di Delibera, semplicemente correggendo la tabella di ricognizione delle società a partecipazione diretta.
Eppure è la stessa Relazione Tecnica approvata con la Delibera a prevedere espressamente che “è necessaria una puntuale motivazione sia per giustificare gli interventi di riassetto sia per legittimare il mantenimento della partecipazione”, come ricordato anche dalla Corte dei Conti con Deliberazione n.19/2017, e a dare atto che è necessario “fornire un quadro analitico e completo a corredo del piano”, tra cui deve ricomprendersi la “natura della società”, la “modalità di esercizio del controllo” e la “modalità di affidamento dei servizi”, richiedendo il procedimento “una puntuale analisi dell’assetto complessivo delle società partecipate, che non si limiti ad un mero elenco di informazioni anagrafiche”. Questi passaggi non sono di poco conto perché, oltre ad esporre il Comune al rischio di danno erariale e di non poter esercitare i diritti sociali nei confronti delle società stesse, mette in serio pericolo il “buon andamento” nell’erogazione di servizi essenziali per la cittadinanza (Servizio idrico, Igiene urbana e Trasporto Locale).
Oltre a ciò, abbiamo fatto presente che non è stata eseguita alcuna puntuale “ricognizione” del Consorzio Sviluppo Industriale Provincia di Rieti, al fine di stabilire se il Comune di Rieti possa mantenere la sua partecipazione societaria, malgrado tale “entità partecipata” rientri tra quelle indicate all’art. 4 del TUSP e la sua partecipata AeA srl eroghi servizi d’interesse generale per il Comune di Rieti.
Come mai questa “dimenticanza” sul Consorzio Industriale?
Si può continuare a non vigilare su un “Ente pubblico economico” che, anche secondo le recenti Linee Guida dell’ANAC in tema di prevenzione della corruzione e trasparenza, è equiparabile alle società partecipate e per il quale sono obbligatori gli stessi adempimenti previsti per la pubblica amministrazione?
La cosa strana è che, nessun consigliere nemmeno dell’opposizione, ha supportato la proposta di modifica della consigliera comunale Lodovica Rando che, al contrario, ha condiviso l’integrazione proposta dagli altri gruppi di minoranza su un’altra “dimenticanza”, quella di APS S.p.a. (società ancora inattiva).
Ecco spiegata, forse, la ragione del nuovo parcheggio dell’ospedale, dato in concessione per 25 anni apparentemente senza che nessuno ne sapesse nulla, e del ritiro, per “approfondimenti”, dell’ordine del giorno presentato dalla stessa maggioranza. Approfondimenti che il Movimento 5 Stelle da un mese è ancora in attesa di conoscere insieme agli esiti della verifica sulla regolarità urbanistico-edilizia dell’intervento ancora in corso.
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