di Rossana Alessandrini
Come in molte zone d’Italia, è allarme siccità anche nella nostra Regione e dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico, la situazione rischia di farsi particolarmente complessa.
L’assenza di precipitazioni degli ultimi tempi sta infatti provocando una vera e propria emergenza idrica in tutti i territori del Lazio, tanto da spingere il presidente della Regione Nicola Zingaretti a muoversi verso la proclamazione dello stato di calamità naturale.
“Nelle prossime ore proclamerò lo stato di calamità naturale, che servirà ad adottare immediatamente le prime misure e a invitare i sindaci alle prime norme di contenimento. Ovviamente dobbiamo prepararci a una situazione che sarà molto critica e che dovrà basarsi sul risparmio idrico di tutte le attività a cominciare dai consumi familiari. Ci saranno però anche forme di approvvigionamento e di presenza vicino alle amministrazioni comunali” ha sottolineato. “Per ora lo stato di calamità naturale è il primo step. Monitorando la situazione con le prefetture Acea e con gli altri attori interessati vedremo quali altri passaggi successivi si faranno. L’emergenza climatica non è un problema del futuro è un problema del presente – ha aggiunto– Comincia addirittura ad essere stancante dirlo. Vediamo cosa sta succedendo in tutta Italia e dobbiamo muoverci anche noi. Per ora mi permetto di dire a tutti: fare i conti con l’emergenza climatica vuol dire risparmiare acqua”, ha concluso Zingaretti.
L’estate 2022 potrebbe davvero rivelarsi rovente, una delle più calde di sempre, dopo la torrida estate da record del 2003, e non si tratterebbe di sterile allarmismo bensì di cruda ed effettiva analisi dei fattori meteo-climatici attuali. Ciò costituirebbe dunque una non secondaria aggravante ad un fenomeno che già desta molte preoccupazioni. Sono solo 162 i millimetri di pioggia caduti quest’anno, esattamente la metà rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e a risentirne sono i fiumi di tutto il territorio nazionale.
Boccheggiano anche Tevere, Sacco e Aniene, che registrano un livello di acqua di molto inferiore rispetto allo scorso anno: sarebbero infatti più bassi di oltre un metro e le bombe d’acqua peggiorano la situazione. A tal proposito, è stato fissato per domani, 21 giugno, un Osservatorio straordinario con la partecipazione di Comune, Regione, Consorzio di Bonifica e Autorità di Bacino del Tevere per affrontare il tema e provare a gestirlo nella maniera più adeguata.
A spiegare concretamente cosa ha condotto alla necessità di convocare la riunione è Erasmo de Angelis, segretario generale dell’Autorità di Bacino del Tevere: “Anche il Tevere che scorre intorno ai 100 metri cubi al secondo ha una calo di portata abbastanza preoccupante, che ovviamente deriva dal calo di portata dei suoi 42 affluenti. C’è una forte preoccupazione.”
Proprio in base agli ultimi dati pubblicati da tale ente, diventa sempre più alta la probabilità che nella regione Lazio venga applicato il razionamento dell’acqua già nei prossimi giorni. Si partirebbe da un’iniziale diminuzione della potenza idrica, di cui risentirebbero soprattutto le zone a bassa pressione, come gli appartamenti che si trovano ai piani più alti.
Determinanti in tal senso saranno i prossimi dieci giorni: se non dovesse esserci alcun cambiamento o miglioramento significativo e dovessero continuare a mancare precipitazioni di una certa importanza, sarà tanto inevitabile quanto doveroso studiare e valutare l’attuazione di misure ancora più specifiche e restrittive.
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