RIETI – La Real Sebastiani gioca questa sera la sua terza partita di campionato al cospetto della Scandone Avellino (palla a due ore 18, diretta televisiva su Canale 10). Match casalingo (si fa per dire) per gli uomini di Alex Righetti che – per l’ultima volta in questa stagione, si spera – saranno “costretti” ad utilizzare il palasport di Valmontone. Infatti di seguito al recente incontro svoltosi in Provincia, è stato finalmente raggiunto un accordo, ratificato da Npc nella qualità di soggetto gestore del PalaSojourner, così che, dal prossimo impegno tra le mura amiche, pure Real Sebastiani calchera’ il parquet della gloriosa arena di Villa Reatina. Intanto, oggi, c’è da superare l’ostacolo-Scandone che, senza se e senza ma, è l’avversario più ostico del raggruppamento. La Scandone ha una storia importante. I lupi irpini – società fondata nel 1948 – sono reduci da oltre tre lustri di campionati disputati in lega A (A1 per intenderci). Nel 2007/08 vinsero la Coppa Italia. Hanno reiteratamente disputato i play off-scudetto conquistando, quale migliore piazzamento, il terzo posto. Fior di cestisti hanno indossato la classica canotta verde dei lupi irpini, giocatori che hanno fatto la storia recente di questo sport in Italia: Marques Green, Joe Ragland, Daniele Cavaliero, Brandon Brown, Omar Thomas (ex Nsb Rieti), Linton Johnson, Eric Williams e allenatori quali Zare Markovski, Matteo Boniciolli, Cesare Pancotto, Frank Vitucci. Il blasone di certo non manca agli irpini i quali, però, nella stagione 2018/19 rinunziarono all’iscrizione alla massima serie per sopraggiunti problemi economici e che sono ripartiti dalla serie B. Lo scorso anno, nel campionato che fu interrotto a Marzo causa-covid (serie B, appunto), hanno molto sofferto. Oggi, però, dispongono finalmente di una buona formazione come testimoniano le tre vittorie ottenute in serie fino ad ora: Formia, Luiss Roma e Virtus Pozzuoli. Quella odierna, per la Sebastiani, è di certo la gara più impegnativa ed è ancora un peccato che la Sebastiani debba giocarla lontano da Rieti. Tuttavia si tratta di un ultimo ostacolo prima di poter finalmente fruire del PalaSojourner. “Stiamo bene – dice Marcos Casini – abbiamo disputato una settimana di lavoro intensa e prolifica. Siamo pronti per questa sfida. Avellino è una formazione temibile, ha un giusto mix di cestisti giovani ed esperti, difende con durezza e attacca bene il canestro. Sarà dura. Abbiamo Loschi che sta vivendo un ottimo periodo di forma mentre loro dispongono di Dimitri Sousa, un giocatore brasiliano che è un po’ l’alter ego di Loschi: sarà un bel duello”. Avellino ha una panchina poco profonda e questo, alla lunga, sarà un vantaggio che Rieti potrà e dovrà sfruttare. La Sebastiani dovrà profondere, fin dalle prime battute, la massima intensità all’incontro. Ciò onde evitare che gli avversari, come è già accaduto con Formia e, soprattutto, a Sant’Antimo possano prendere contezza della propria competitività così da creare alla Real esagerate ambasce. Gli amarantoceleste dovranno essere intensi, continui e mordere, da subito, in difesa al fine di poter sempre gestire l’inerzia del match, evitando quel difetto di applicazione e di mordente che ne ha sempre caratterizzato le recenti prestazioni limitatamente ai primi 20 minuti di gara. In tal caso il gap tecnico e di talento sofferto dagli irpini, a tutto vantaggio di Rieti, non darebbe scampo ai lupi irpini (Va.Pa.)
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