Di: Stella Valzecchi
Continuano le proteste sull’impianto di trasformazione dei rifiuti di Ponzano Romano. Dopo avervi raccontato nei giorni scorsi il no dei sindaci e del summit in Regione Lazio dei sindaci dei territori circostanti, siamo andati sul posto.
Dire che la popolazione è scontenta è un vero eufemismo, per portata del progetto, location e portata dell’impianto.
“E’ un impianto che tratterebbe 140 mila tonnellate all’anno di rifiuti. Si parla di un bacino di utenza di 1 milione e mezzo di abitanti. Considerate che qui nella Valle del Tevere gli abitanti non arrivano ai 150 mila se sommiamo tutti i paesi. Quindi è ovvio che i rifiuti che arriveranno in questo impianto non sono i rifiuti di questa valle, ma sono i probabilmente di una parte di Roma e di una parte delle regioni circostanti. Questo perché questo tipo di impianto va a regime per la trasformazione in Biometano con un grosso volume di rifiuti”. Questo il commento ai microfoni di “Start 818” dell’Architetto Simona Balducci, presente a Brecceto, la località dove sorgerà l’impianto di trattamento dei rifiuti. “Un terreno gravato di uso civico, c’era il bestiame al pascolo e ora destinato a questo scempio” ricorda la coltivatrice diretta Adalgisa Di Marzio. Senza dimenticare che l’Amministrazione comunale informasse la cittadinanza su questo progetto. Almeno è questo il pensiero di Elisabetta Scatarzi “Nel settembre scorso il Comune ha fatto una delibera e se non fosse stato per un cittadino di Ponzano, forse noi l’avremmo saputo anche mesi dopo, perché in realtà su questo progetto il Comune di Ponzano non ha mai dato cenno agli abitanti”.
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