“Domani inizierà la sesta settimana – ha spiegato il gestore del Cuba Club – molte persone che passano davanti al bar si soffermano a leggere il manifesto che spiega le ragioni di questa protesta civile. Le più interessate chiedono e fanno domande più approfondite, commentano e si confrontano con le loro esperienze.
È un opera di sensibilizzazione lenta ma profonda che ci rende consapevoli del disagio che questa pandemia ha scatenato in modo diverso in ognuno di noi”.
Andrea Spadoni è il commerciante di via Roma che, con lo sciopero della fame, ha iniziato un mese fa la sua pacifica protesta contro le misure del Dpcm con cui Conte ha imposto la chiusura di bar e ristoranti alle ore 18.
Il titolare del Cuba Club continua tuttora a vivere e a dormire all’interno del suo locale, anche se per ragioni di salute, è stato costretto ad interrompere lo sciopero della fame, durato ben sette giorni.
Un messaggio forte di protesta civile, amplificato anche dai post della pagina Facebook “Io vivo dentro” che Spadoni ha creato, rilanciando ai titolari di bar e ristoranti l’invito alla condivisione.
0 commenti