In merito alla tragica vicenda di Beatrice, l’allieva della Scuola Marescialli di Firenze suicidatasi lo scorso 22 aprile, si registra l’intervento di Toni Megna, Igor Tullio e Gabriella Madormo, rispettivamente segretari e vice presidente nazionali del Nuovo Sindacato Carabinieri.
“Il terribile gesto della collega – affermano – ci rattrista immensamente e ci uniamo al dolore immenso e inconsolabile della famiglia”.
“Le parole però non bastano – proseguono i tre esponenti di NSC – e pertanto insistiamo sulle proposte che, già qualche mese fa, abbiamo trasmesso all’Ufficio Relazioni Sindacali dell’Arma dei Carabinieri”.
Nello specifico, il Nuovo Sindacato Carabinieri aveva chiesto al Comando Generale, attraverso un documento articolato, di avviare una campagna di prevenzione sul fenomeno dei suicidi, con la finalità di sensibilizzare al riguardo le donne e gli uomini dell’Arma, tutelandoli anche dal punto di vista emotivo e psicologico.
Alla luce di quanto accaduto, inoltre, NSC chiede di dare alle sigle la possibilità di partecipare al processo addestrativo degli allievi e di lavorare fattivamente insieme per introdurre modifiche alla legge sui sindacati militari.
“In questo momento topico e su temi così importanti – avvertono Toni Megna, Igor Tullio e Gabriella Madormo – i sindacati non devono commettere l’errore di dividersi: le sigle, semmai, si uniscano in chiave costruttiva per proporre soluzioni immediate ed efficienti”.
“Le associazioni sindacali rappresentative – sottolineano – hanno sicuramente il polso della situazione in merito agli eventuali disagi dei colleghi perché dividono con loro il servizio quotidiano operativo: pertanto, siano propositive, con l’auspicio che il Comando Generale le coinvolga”.
Nello specifico, il documento di NSC sottolinea la necessità di supportare i militari con incontri cadenzati, diretti dal personale medico e da psicologi dell’Arma, ma che annoverino la presenza, con un ruolo di primo piano, di psicologi esterni all’Amministrazione e di rappresentanti delle associazioni sindacali militari.
“L’auspicio del Nuovo Sindacato Carabinieri – affermano – è che si possa strutturare celermente un osservatorio con un tavolo permanente al Comando Generale a Roma, che veda interagire i vertici dell’Istituzione e le sigle sindacali, convogliando tutti verso lo stesso obiettivo”.
“L’Arma – osservano – è composta da donne e uomini che hanno fatto e continuano a fare la storia, grazie all’amore, all’umiltà e alla semplicità, valori da cui non ci si può discostare, senza alcuna distinzione di gradi ed estrazione sociale”.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri, infine, suggerisce di eternare la memoria della giovane Beatrice intitolandole l’osservatorio sui suicidi al Comando Generale.
“Sarebbe un segnale significativo – concludono – affinché il desiderio di appartenenza interrotto tragicamente non si dissolva cadendo nell’oblio, ma trovi riparo proprio in quella casa che lei aveva scelto e dove certamente voleva vivere: nella sua breve missione terrena, Beatrice dia vita con il suo nome a un gruppo di lavoro che riporti serenità, lucidità, speranza ed entusiasmo a chi vuole essere carabiniere, a chi lo è già e lo sarà per sempre”.
Sarebbe giusto, urgente e doveroso, concretizzare da parte di chi ne ha facoltà; la proposta del Sindacato dei Carabinieri. Affermo tutto ciò, perché ne sono convinto anche alla luce di svariati ragionamenti fatti con mio figlio (psicologo) su temi di svariati aspetti della società.