RIETI – La Real Sebastiani rappresenta la Rieti dei canestri nel secondo campionato nazionale. Un torneo che, anche i commentatori dei canali sportivi più prestigiosi – come Eurosport con Guido Bagatta ed altri – hanno paragonato ad una sorta di seconda serie A1. Con la consapevolezza – manifestata in occasione della finale di Super Coppa Nazionale, disputata una settimana prima che la stagione avesse inizio – che le cinque o sei migliori di A2 non disdegnerebbero nel competere, così come sono oggi, con una decina di squadre della categoria superiore. E’ con queste premesse che Roberto Pietropaoli – vulcanico, generoso ed all’avanguardia come pochi – ha allestito una compagine di assoluto valore che sta donando a Rieti come ai “veri” amanti del basket soddisfazioni che vivono precedenti ormai vetusti, risalenti alla NSB di Gateano Papalia. Cantù era pronosticata come la formazione meglio organizzata per vincere la stagione regolare e volare diretta in A1. I brianzoli hanno violato il PalaSojourner una settimana fa, ma dopo che la Sebastiani si era portata avanti con 5 o 6 punti di vantaggio a 3 minuti dalla fine. Vantaggio che gli amaranto celeste non hanno saputo conservare per infine cedere ad un avversario forte, ma non più di Rieti. Sabato sera è scesa nell’umbilicus italiae un’altra nobile (decaduta) della palla a spicchi nazionale: Pesaro. I marchigiani sono precipitati in A2 dopo circa tre lustri consecutivi vissuti al piano superiore, allestendo una formazione fermamente intenzionata a risalire quanto prima in A1. Pesaro e Rieti – storiche avversarie tra gli anni ’70 e gli anni ’80 e, poi, nel 2007 – hanno dato vita ad una competizione arrembante, di grande intensità fisica, tecnica, tattica ed agonistica. In questo caso la Sebastiani si è affermata, raccogliendo i complimenti dei blasonati ospiti adriatici e, tra questi, di Walter Magnifico. Papalia ebbe l’ardire, ai suoi tempi, di allestire una società composta da ex campioni di pregio assoluto quali Antonello Riva, Domenico Zampolini e, tra questi, Walter Magnifico il quale ha lasciato a Rieti ricordi splendidi di una persona con tanta umanità e di un campione vero. “Innanzi tutto sono rimasto colpito dalla mancanza di circa 1500 spettatori rispetto a quelli che, intorno al 2006, affollavano il PalaSojourner – racconta Magnifico – Mi dispiace da morire perché il tifo di Rieti era unico e voglio sperare che torni ad esserlo. So che esiste un antagonismo tra due realtà, oltre alla Sebastiani, un antagonismo che non ha senso e che non deve svilire il movimento”. L’ex NSB si sofferma, poi, sulla partita e sulle qualità dei Skylar Spencer. “Non dovete essere insoddisfatti per le prestazioni di Spencer – prosegue Walter Magnifico – Spencer è questo! Lo abbiamo visto più volte in A1. Probabilmente, poi, aveva differente gestione al piano di sopra in quanto, utilizzato neanche 20 minuti per gara, riusciva a fare quel che non è capace di fare qui, in A2 ove gli americani sono soltanto due ed hanno un ruolo prioritario e ben diverso”. Infine il dirigente della Carpegna Prosciutti Pesaro si sofferma sulla Real Sebastiani e sulla sua gestione. “Abbiamo ricevuto un’accoglienza ed un’ospitalità che ci hanno lasciati di princisbecco – conclude Magnifico – Ciò di cui sono stati capaci Roberto Pietropaoli e la sua organizzatissima società con noi non ha precedenti e so che è la stessa cosa con qualunque avversario scenda a Rieti. Il PalaSojourner e gli spogliatoi sono allestiti e gestiti in maniera splendida. Poi ci hanno fatto trovare un cesto di frutta, un autentico trionfo della natura, nonché pizzette rosse e piccoli sandwich. Questo è accaduto non una, ma ben due volte: domenica, al termine della partita e antecedentemente nell’allenamento col palasport messo a nostra completa disposizione”. Qualcuno ascolta Magnifico mentre parla e dice la sua: “insomma, la Real Sebastiani è proprio come le squadre di serie A1!”. Magnifico ascolta e non manca di puntualizzare. “Ascolti – dice Walter – Ho 63 anni, la pallacanestro è la mia vita, ma il meraviglioso trattamento che abbiamo ricevuto a Rieti non è uguale in altre parti d’Italia, men che meno in A1!. (Valerio Pasquetti)
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