ZEUS NPC: IL “SOGNO” LEGA A E’ ALLA PORTATA?

Gen 27, 2019 | Altre Notizie | 0 commenti

RIETI – La Zeus che una volta di più non ti aspetti, espugna il PalaIlio di Trapani con l’autorità di una grande squadra. Gli amaranto celeste non concedono chance agli isolani che, pure, erano reduci da una serie di vittorie perentorie, l’ultima delle quali colta con ampio margine soltanto la settimana antecedente ai danni di una Latina quotata come compagine tra le più in palla del raggruppamento. Bobby, Ogo e tutti gli altri hanno calcato il parquet siciliano con la ferma intenzione di espugnarlo, riuscendo nell’intento con disarmante autorevolezza ed agilità quasi rabbonente. Però dove merita di arrivare questa squadra reatina che entusiasma e stupisce ogni volta di più? Diciamolo chiaramente: pochi, alla vigilia di questo torneo, avrebbero potuto vaticinare quanto sta accadendo. Vi era il sentore che la NPC avrebbe disputato un discreto campionato. Tuttavia gli impacci che si sono evidenziati fin da subito con il cambio tardivo dell’inadeguato Parvis Williams per un Bobby Jones che davvero mai nessuno avrebbe immaginato artefice di prestazioni di questo valore, inducevano ad usare cautela verso il percorso agonistico della Rieti dei canestri. Che dire, poi, dell’incidente occorso a JJ Frazier? Questi doveva essere e probabilmente sarebbe stato il faro della squadra, uomo atteso come plausibile, annunziato match winner e tra i migliori stranieri dell’intero raggruppamento Ovest della Lega. Il grave sinistro occorso a “JJ” gettò nello sconforto tutto l’ambiente amaranto celeste e l’accidente fu reputato un’autentica iattura. La dirigenza reatina, tergiversante, ebbe qualche titubanza sul sostituto, ma poi puntò diritto su Ogo Adegboye. Questi, al pari di Bobby Jones, visse una gara di esordio “difficile”. I presupposti per fare bene c’erano perché, Bobby come Ogo, non erano di certo gli ultimi arrivati, bensì giocatori validi e di esperienza che, presto o tardi – questo era il sentire comune – avrebbero contribuito alle sorti della NPC, consentendo di vivere un campionato “tranquillo”, senza infamia, ma anche senza lode. Le cose, buon per Rieti, sono andate incredibilmente meglio. Jones come Adegboye hanno avuto un impatto “devastante” sul campionato di serie A2, risultando essi stessi i principali artefici di una crescita – quella della Zeus – che davvero pare non conoscere fine. Dove poteva essere oggi, Rieti, se Bobby e Ogo avessero svolto l’intera preparazione estiva con gli attuali compagni? Una preparazione che, viceversa, è mancata e che di certo ha avuto il suo peso nell’indirizzare l’esito di alcune contese a favore di avversari apparsi inferiori. Vogliamo rammentarle? Siena, Legnano, Eurobasket Roma e Agrigento. Quattro partite esterne che la NPC ha dominato – un po’ come è accaduto a Trapani – ma che ha perso inopinatamente e immeritatamente, forse proprio perché la Zeus non era ancora “matura” e con Ogo, al pari di Bobby, non perfettamente integrati nel contesto-squadra. Poi, se vogliamo dirla tutta, sembra evidente che, dopo il pesante sfogo di Gianluca Martini, giovane quanto bravo e valente GM della formazione reatina, i direttori di gara abbiano preso a “cautelare” una compagine che, con meriti nitidi ed assoluti, sta testimoniando di essere la migliore del lotto. E già perché se altre contendenti possono annoverare roster blasonati, con cestisti di peso specifico (ma anche di costo) superiore, Rieti – lo testimoniano le 18 giornate di campionato disputate a tutt’oggi – è il team più quadrato, quello che “non muore mai”, la formazione meglio assortita e con l’organico di maggiore affidabilità. Adesso che la vetta della classifica è lì, soltanto ad una passo, gli sportivi reatini, quasi attoniti, ma esaltati e felici per le prestazioni esibite dai loro beniamini, si chiedono: dove si arrampicherà questa Rieti? Ipotizzare la conquista della leadership è utopia? O, invece, la Zeus può realmente accampare chance di ascendere alla prima lega professionistica? Ciò che abbiamo ammirato fino ad oggi, legittima “il sogno”, la “visione fantastica”, il “volo pindarico”. Poi, magari, sarà stata soltanto un’immagine onirica e la realtà tornerà ad essere altra: l’ingresso alle “gare senza un domani” perché questa, in fondo, era la reale ambizione del presidente Cattani come dei suoi cestisti. Tuttavia sognare non è vietato a nessuno. Figurarsi se gli sportivi reatini potrebbero mai lasciarsi sfuggire una sì ghiotta occasione per accompagnare la Zeus verso mete rigogliose ed impensabili. La NPC – è un dato di fatto – costituisce la mina vagante del raggruppamento. Tutte quelle formazioni che ambiscono ad ascendere in Lega A dovranno fare i conti con la Rieti dei canestri, capace di esaltarsi anche in virtù di un seguito popolare forte, coeso, solidale, idoneo a rivelarsi quel valore aggiunto sul quale nessuna delle altre contendenti può lontanamente fare affidamento. Le straordinarie prestazioni della Zeus al pari delle migliori performance esibite in carriera da Bobby come da Ogo, in fondo si spiegano anche con la fertilità di un ambiente premuroso ed amorevole, caldo e motivante come nessuno. (Valerio Pasquetti)

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