RIETI – La NPC incappa a Ferrara nella quinta sconfitta consecutiva. La classifica, adesso, comincia a farsi molto preoccupante. Gli amaranto celeste sono terzultimi a parità di punti (4) con altre cinque squadre (Cento, Latina, Ravenna, Chieti e San Severo), ma sono la sola formazione ad aver disputato sette partite. Cento ne ha giocate soltanto tre; Latina, Ravenna e Chieti cinque, San Severo sei. Quindi la NPC potrebbe ben presto essere scavalcata anche da tutte queste che attualmente sono a pari merito. Pistoia è penultima con una sola vittoria , però con una partita in meno rispetto a Rieti. La Stella Azzurra – ultima – ha zero punti, ma con due gare ancora da disputare. Insomma, a voler essere pessimisti, la NPC potrebbe presto ritrovarsi addirittura quale cenerentola del raggruppamento. E, comunque, ben che vada e con il recupero di tutte le gare, la squadra di Ale Rossi vedrà peggiorato il proprio posizionamento in graduatoria. Questi sono i dati oggettivi di una prima parte di campionato da dimenticare. Proprio come da dimenticare è stata la gara giocata a Ferrara. Per dirla tutta il primo quarto aveva lasciato sperare che qualche cosa sarebbe potuto cambiare. Gli amaranto celeste sono sembrati più pimpanti, reattivi, vogliosi di fare. In specie grazie ad un Taylor finalmente accentratore del gioco e realizzatore. Però è stato un fuoco di paglia. Il match ha ben presto assunto una piega consona agli estensi che hanno finito col gestire l’inerzia fino al suono finale della sirena e senza soverchie difficoltà. La NPC, come nelle previsioni, ha dovuto fare a meno di Tommasini e ciò ha ridotto all’osso le già risicate rotazioni di Rossi che ha potuto contare, oltre che su Sanguinetti, Stefanelli, Pepper, De Laurentiis e Taylor, su di un buon Fumagalli (addirittura 31 minuti di campo, 8 punti con 10 come valutazione) e su Ponziani (appena tre minuti di utilizzo e -1 in valutazione). Peccato! Perché Ferrara era priva di AJ Pacher come di Peric, oltre a Michele Ebeling (stagione finita per lui). Insomma, una NPC in palla avrebbe avuto l’opportunità di giocarsela fino alla fine e di tentare il colpaccio, ma non è stato così. Ferrara, falcidiata dalle assenze, ha trovato qualità e punti preziosi (10 in appena 13 minuti di campo) nel giovanissimo Nicolò Dellosto (20 anni), come in Federico Zampini (21 anni): 7 punti in 25 minuti di utilizzo e 12 come valutazione. Prescindendo dalle prestazioni degli ottimi Panni, Hasbrouck, Baldassarre, Vencato, Ferrara ha avuto moltissimo dai suoi giovani. Quelli che la NPC non ha oggi, che ha avuto fino a ieri (non ultimo, Nicolò Filoni) e che mai ha coltivato , lasciando che partissero verso altri lidi senza batter ciglio. Tutto ciò alla faccia di un settore giovanile presuntivamente rigenerato, ma che, dal 2012 ad oggi, non ha prodotto alcunché: zero! Così, per spendere meno (poco) in estate, si palesa la necessità di tornare a spendere (molto) in inverno onde rinforzare un organico che fa acqua da tutte le parti. La NPC, soprattutto, manca di un leader. Questo preoccupa. Non sarà facile trovarne uno adesso, strada facendo, inserirlo nel gruppo, investirlo dei galloni di “allenatore in campo” così che assurga al ruolo di salvatore della patria. Anche a Ferrara quello che doveva essere il playmaker del team – Giacomo Sanguinetti – è stato artefice di una prestazione sciagurata. Sanguinetti non ha potuto giovarsi dell’apporto di Tommasini e si è visto! Tuttavia non può essere questo il giocatore che tutti gli sportivi ricordano e l’auspicio è che Sanguinetti ritrovi quanto prima se stesso. Serve fare presto. Il campionato va avanti con ritmi incalzanti, le sconfitte arrivano una dopo l’altra come le ciliegie e la classifica incute timore. Il ritorno di Stefano Spizzichini non è e non può essere la soluzione. Il suo innesto servirebbe unicamente ad allungare le rotazioni, porterebbe certamente ossigeno, ma non è Spizzichini il jolly, non è la carta risolutiva per uscire da questa brutta situazione nella quale la NPC si è cacciata dentro fino al collo, esclusivamente per proprie colpe, giova rammentarlo. E non per responsabilità del povero Ale Rossi che deve fare di necessità virtù, provando a vincere con quel (poco, pochissimo) che passa il convento (la NPC). Serve un giocatore che sappia accendere le partite, capace di prendere in mano la squadra nei momenti di difficoltà, dettare i ritmi, segnare e far segnare; un giocatore eclettico, insomma, una guardia o un play guardia – ovviamente straniero – sacrificando quel Pepper al quale la società si era affidata e che, come era fin troppo facilmente prevedibile (ciò che è accaduto lo scorso anno a Latina, docet!), sta deludendo oltre le aspettative. La NPC ha ancora un visto da spendere: lo farà? Arriverà un giocatore straniero”vero”? Un giocatore americano con la “A” maiuscola? Uno di quelli che la piazza reatina merita di ammirare? La pandemia, con tutte le regole assolutamente ferree che ormai vigono in ogni parte del globo e che limitano gli spostamenti delle persone, non agevola gli sforzi della società: ammesso e non concesso che la NPC voglia fare sforzi economici in tal senso. Intanto bisogna soltanto rimboccarsi le maniche e sperare che gli attuali effettivi, si spera con il recupero di Tommasini, siano in grado di piegare Latina che domenica 27 dicembre renderà visita alla NPC presso il PalaSojourner. (Valerio Pasquetti)
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