LA ZEUS SUPERA TRAPANI E “SUONA” L’OTTAVA AL PALASOJOURNER, MA ADESSO IL BASKET CHIUDE E VA IN QUARANTENA CAUSA-CORONAVIRUS

Feb 24, 2020 | Altre Notizie | 0 commenti

RIETI – La Zeus “suona” l’ottava sinfonia casalinga consecutiva ai danni di Trapani e se ne va in quarantena. Lo fa il basket giocato, al pari del calcio, delle scuole e delle universita’. Lo fa l’Italia tutta che, vittima della propria insipienza come di chi la governa, chiude per: coronavirus. La notizia non ha i crismi dell’ufficialita’, pero’ sara’ cosi a breve. Quel che e’ accaduto nella lontana Cina e che nessuno pensava, riteneva possibile potesse succedere in Italia, invece si e’ puntualmente verificato. In Italia e non in Germania; in Italia e non in Francia; in Italia e non in Spagna; in Italia si, che e’ “il paese dei cachi” – cantavano Elio e le Storie Tese – e non nel resto d’Europa. L’Italia tutta paga il proprio pressappochismo, la propria atavica nefandezza ed anche il basket ne fa le spese. Ale Rossi, il coach della NPC, e’ consapevole che “con ogni probabilita’ la Fip blocchera’ tutti i campionati, a cominciare dall’ultima giornata di regular season che dovremo disputare a Casale”. In Piemonte, una tra le regioni colpite dalla “nuova peste” giunta dall’Oriente e, per questo, off limits, chiusa per: coronavirus. “Dobbiamo recuperare risorse ed energie”, spiega Rossi che, magari non lo dice apertamente ma, in cuor suo, lascia intendere che questa sosta involontaria casca a fagiuolo per ritrovare la piena efficienza degli uomini e risorse fisiche di una Zeus fiaccata e menomata dai reiterati accidenti dei propri effettivi. Il basket se ne va in quarantena causa-coronavirus senza sapere – a questo punto – quando, al pari dell’Italia tutta, potra’ tornare alla normalita’. Intanto il PalaSojourner ha il tempo e il modo di godere dell’ottava sinfonia suonata dalla Zeus ed alla quale il Palazzo partecipa, come d’abitudine, recitando un ruolo “attivo”. Nella circostanza Alessandro Rossi si palesa forse troppo severo con se stesso come con la sua squadra. “Abbiamo avuto troppi up and down, troppi su e giu – dice il coach reatino – siamo stati incostanti. Peccato perché, con una maggiore attenzione avremmo potuto capovolgere a nostro favore la differenza canestri. Temo che questi (Trapani) ce li troveremo appaiati fino alla fine”. Piuttosto Rossi non deve dolersi perché, lui e la NPC, hanno compiuto ancora un mezzo miracolo. Trapani ha confermato di essere forte, solida, tenace e agonisticamente cattiva come poche squadre osservate al PalaSojourner. Rieti, non sara’ pleonastico rammentarlo, paga dazio da settimane alla condizione fisica approssimativa di alcuni tra i suoi elementi, la definitiva rinunzia a Fumagalli, infortunato di lungo corso, e tutto cio’ impedisce di lavorare con profitto in palestra, durante la settimana. E’ poi normale che questo, alla domenica e in partita, si paghi. Ma lo straripante fattore campo, chiamato PalaSojourner, riesce a mascherare pure tale lacuna. E cosi, seppur soffrendo e arrancando, Rieti coglie l’ottava vittoria consecutiva tra le mura amiche. Vildera gioca incredibilmente bene e, come gia era accaduto contro Agrigento, si erge a “Cannon della situazione”, sciorinando una prestazione sontuosa. Preoccupa, tuttavia, la scarsa prolificita’ dello stesso Cannon che, per la seconda volta consecutiva (era accaduto contro Agrigento) viene letteralmente cancellato dal parquet dalla difesa siciliana. “Se Jalen e’ puntualmente raddoppiato e, talvolta, triplicato di marcatura, si capira’ bene che, fargli arrivare la palla e’ impresa titanica”, sottolinea ancora Ale Rossi. Giusto! Tuttavia le difese avversarie paiono aver preso le misure all’incontenibile Cannon, con tutte le conseguenze del caso. Vildera sapra’ ripetersi all’infinito? O, piuttosto, Cannon tornera’ ad essere quanto prima il mattatore che abbiamo imparato a conoscere? Le prossime gare – coronavirus permettendo – ci diranno. Nel frattempo Rieti si gode un Vildera monumentale e stravede per Marco Passera tornato ad essere, a 38 anni suonati, un protagonista assoluto di questa serie A2. Contro il Trapani, Marco ne mette 14 (di punti), calca il parquet per ancora 29 minuti, delizia la platea con 5 assist e da’ piu’ di una lezione di stile e di vita sportiva (non soltanto), all’esuberante, arrogante, antipatico Bonacini, giovinetto, ex di turno, andato via insalutato ospite, artefice di qualche sceneggiata di troppo nei confronti di coloro che furono i propri tifosi ed al cospetto dei quali tiene un atteggiamento gratuitamente irritante. Come era stato contro Agrigento, la partita procede a strappi. Trapani ha una buona partenza, ma Rieti, con certosina pazienza ricuce e chiude avanti gia il primo quarto. Cio’ nonostante una leggerezza – una tra le poche – commessa da Passera il quale, piuttosto che “morire con la palla in mano” allo scadere del primo quarto come dei 24″, tenta un’incursione maldestra, sbaglia e concede agli avversari la preghiera che vale il -5 (Rieti poteva chiudere avanti di 8). Sullo slancio, i siciliani conducono fino all’intervallo lungo, avanti di 1 (35-36). Nel terzo tempo sale (molto) l’intensita’ difensiva della NPC che costringe Trapani alle corde. Gli isolani sono sul punto di capitolare, ma si confermano squadra tignosa e di carattere. Mollura, Palermo, Spizzichini, Bonacini e Corbett – quest’ultimo assai ben contenuto dagli amarantoceleste – fanno sentire il proprio fiato sul collo alla Zeus che rischia seriamente di mettere a repentaglio un successo meritatissimo. Il coach avversario, per dirla tutta, ci mette un poco del suo, dimenticando in panchina Renzi (soltanto 20 minuti di campo per il centrone siciliano) che la difesa amarantoceleste aveva testimoniato di soffrire (e non poco). Bene per Rieti che, sotto le plance, e’ chiamata a confrontarsi con un energumeno di colore dal nome impronunciabile, con le mani grezze, per la bisogna, quanto e piu’ quelle di un falegname. Nwohuocha (si scrivera’ cosi?) sbaglia due liberi di valore epocale e tira randellate a chiunque gli capiti a tiro. Cio’ nonostante Trapani crea ambasce e titubanze dalle quali Rieti pare non sapersi emancipare. Ci pensa Popeye-Raffa (incredibile la sua assonanza, in talune espressioni del volto, con il personaggio dei fumetti), artefice di una prova fino a quel momento pressoche’ incolore, a sigillare la vittoria. Il suo assist per Cannon, allo scadere dei 24″ e con ancora una manciata di secondi sul cronometro-grande, vale il prezzo del biglietto. Cannon deve soltanto depositare a canestro, creando un gap in termini di punti che Trapani non sapra’ e non potra’ piu’ recuperare. L’ottava sinfonia suonata dalla Zeus, stavolta ai danni del Trapani, vale 28 punti in classifica e la certezza, pressoche’ matematica, del raggiungimento del primo obiettivo stagionale: la salvezza. E adesso si va tutti in quarantena. Auspicando che la nostra amata “Italietta” torni quanto prima alla normalita’. Coronavirus permettendo! (Valerio Pasquetti)

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