Un sistema per regolare automaticamente il sistema di riscaldamento. Oppure un sistema che regoli la pressione o la quantità di cloro presente negli acquedotti reatini. Sono queste alcune delle idee presentate e premiate al convegno “Digital Innovation Hub Rieti”. Una nuova opportunità per l’innovazione delle imprese. Un’iniziativa ambiziosa, che punta sulle nuove idee e sui giovani menti, quello promosso da Confartigianato, nella sede della Camera di Commercio di Rieti. Alla fine, davanti ai rappresentanti delle istituzioni e di aziende come Tim, GsNet, Hfly3d e Tecno cnc, sono stati premiati quattro studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Celestino Rosatelli”, accompagnati dal dirigente scolastico Daniela Mariantoni. Esponenti di un gruppo più ampio, eterogeneo e assai ingegnoso.
Tra questi una giovane ragazza, che ha raccontato la partecipazione al concorso “A tutt’acqua”, bandito dalla Erg nell’ambito di un progetto di educazione ambientale. “Abbiamo creato – racconta la studentessa – un video promozionale sull’acqua come risorsa preziosa e rara, la nostra idea è piaciuta. Eravamo molti, da tutta Italia e siamo arrivati secondi”. O Fabio che ha invece lavorato con altri studenti ad un progetto di alternanza scuola-lavoro realizzato con la Sogea di Rieti. “Un progetto – spiega – che consiste nel monitorare tramite rilevamento della pressione, la quantità di cloro presente negli acquedotti reatini, la qualità dell’acqua e utile anche a prevenire eventuali rotture”.
Lorenzo e un suo compagno, hanno invece ideato un sistema utile a misurare, nelle aule scolastiche, valori ambientali come luminosità, umidità, temperature e rumore. Il tutto in funzione di limitare lo spreco di energie. “Con il nostro studio, in via di conclusione – dicono i ragazzi – potremmo ad esempio regolare automaticamente il sistema di riscaldamento”.
Un gruppo di ragazzi che li definisce “fantastici” ha dichiarato la Mariantoni. “Credo – ha aggiunto la preside – che tanti giovani siano eccezionali nel nostro paese, dobbiamo solo fare in modo che emerga il loro patrimonio, non soltanto quello scientifico, ma anche quello umano. Lavorano nel pomeriggio, dopo l’orario scolastico, si impegnano a casa. Capiscono che non è un dovere, ma una cosa importante per il loro avvenire”.
0 commenti