A TORTONA E’ LA SOLITA, ORRENDA ZEUS DA TRASFERTA, MA ADESSO LA RIETI DEI CANESTRI E’ STUFA DI TANTA MEDIOCRITA’

Gen 6, 2020 | Altre Notizie | 0 commenti

RIETI – All’indomani di ogni trasferta della Zeus, ci si trova a commentare l’ennesima prestazione deludente del team amaranto celeste con redazionali che potrebbero essere elaborati in fotocopia. La sconfitta maturata a Tortona porta a quattro le “performance (esterne) orribili” della NPC! Agrigento, Trapani, Napoli e, appunto, Tortona descrivono gare che recitano un canovaccio comune perché, oltre alla sconfitta, preventivabile e preventivata, il gioco esibito di volta in volta dalla compagine reatina, soprattutto l’atteggiamento degli atleti in campo, non concede attenuanti. Rieti si è presentata sul parquet di Voghera con una formazione rimaneggiata causa l’assenza di Brown, liquidato a metà settimana con un comunicato stampa “ad hoc” dalla NPC. Un’assenza che non può essere considerata un’esimente della sconfitta perché si sapeva ormai da un paio di mesi che “il figlio di Mike” non avrebbe terminato la stagione nell’humbilicus italiae. Piuttosto, è stata una colpa della società ed un grave atto di leggerezza presentarsi al cospetto di Tortona privi di un atleta straniero (auspicabilmente di valore), senza provvedere alla sua surroga secondo modi e tempi che ogni altro sodalizio della categoria è capace di rispettare all’infuori della Zeus. Comunque, acclarata la latitanza di Brown, in itinere il coach Rossi ha dovuto fare a meno dapprima di Passera (espulso per somma di fallo tecnico con fallo antisportivo) e, poi, di Pastore, infortunatosi. Vincere con queste premesse era utopia. Ciò non toglie che i cestisti della Zeus sarebbero dovuti entrare in campo motivati a fare bene, proprio perché, da questa competizione, non avevano alcunché da perdere. Viceversa i primi due quarti sono stati di una pochezza disarmante, in specie per l’atteggiamento della squadra nella sua totalità: dal coach fino all’ultima delle riserve. Tortona ha giocherellato contro un avversario nullo ed impresentabile così che, all’intervallo lungo, il match poteva considerarsi bello che concluso (48-27 e tutti a casa). Nel terzo, ma soprattutto nel quarto periodo, Rieti ha avuto un sussulto d’orgoglio, ricucendo il divario fino al -6, però senza mai dare l’idea di poter capovolgere le sorti della gara. Nella (parziale) remuntada-NPC, occorrerebbe ponderare quali siano i reali meriti della squadra di Rossi e quali i demeriti della Bertram perché è fuor di luogo che il largo margine cumulato nei primi 20 minuti deve aver indotto i piemontesi alla rilassatezza. In ogni caso la Zeus non ha mai avuto dalla sua l’inerzia del match. Inutile stare qui a dissertare sulla prestazione dei singoli. Tuttavia non può essere sottaciuta una volta di più l’inadeguatezza di Fumagalli che, con una mossa di mercato suggerita non si comprende bene da chi (tre anni di contratto per un giocatore di 23 anni, assolutamente non adatto alla categoria!), seguiterà a “deliziare” con le sue improbabili, caotiche, deficitarie incursioni da “banzai del parquet” la platea amaranto celeste. A Tortona, il “giovin Fumagalli” avrebbe potuto giovarsi della coartata assenza di Passera per dimostrare il proprio “talento” (!), ma egli è stato capace di produrre un eloquente -6 di valutazione globale in 21 minuti di utilizzo! Piuttosto urge (almeno) un rinforzo che, si spera, dopo attento monitoraggio del mercato (protrattosi ormai da mesi) possa finalmente approdare alle pendici del Terminillo in tempo per il prossimo match di campionato. A condizione che sia un rinforzo per davvero. E non l’ennesima bufala (non ce ne voglia l’amico e presidente Cattani) come tante se ne sono viste in questo lustro di serie A2. Alla luce delle ultime esternazioni, parrebbe addirittura che vi siano ancora dubbi e perplessità sul ruolo da coprire perché, se fino a prima di Tortona si cercava un play-guardia, ora non si disdegnerebbe l’ingaggio di un’ala piccola. La verità è che la Rieti dei canestri è stanca di tanta mediocrità, di soluzioni cervellotiche e approssimative, di scommesse su giocatori stranieri (Brown è soltanto l’ultimo) ed indigeni (Fumagalli docet) improponibili. Ciò a prescindere dai risultati conseguiti sul campo perché è assai probabile che, dopo l’auspicabile, ennesima rinascita, domenica ventura al PalaSojourner, avverso Capo d’Orlando, le scelleratezze osservate sul parquet di Voghera verranno accantonate. In attesa della solita, pessima, “futura Zeus da trasferta”. (Valerio Pasquetti)

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