Dal mal di schiena alla sedentarietà, lo smart working non fa affatto bene

Feb 28, 2021 | Altre Notizie | 0 commenti

di Marco Staffiero
Lavorare da casa ci può fornire molto tempo a disposizione, ma dobbiamo stare attenti. Con la scusa che siamo sempre reperibili, sono aumentare le ore di lavoro e nello stesso istante anche la pigrizia a ritagliarsi degli spazi. Sensazioni di  nausea, vertigini, stress accumulato, nervosismo e mal di schiena sono sintomi  in forte aumento in questi mesi. Secondo una recente indagine pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, la prevalenza puntuale di casi di mal di schiena è passata dal 38,8% del pre quarantena al 43,8% dopo il lockdown, con una crescita totale dei casi dell’11%. Nello specifico, le persone più colpite sono state quelle di età compresa tra i 35 e i 49 anni, che avevano un indice di massa corporea uguale o superiore al 30, che erano sottoposti ad alti livelli di stress e che erano soggetti a una sedentarietà prolungata, non praticando attività fisica. Ma la schiena non è stata l’unica parte del corpo interessata: le persone hanno riscontrato anche sempre più frequentemente problemi al collo (+17,44%), alle spalle (+25,41%), al torace (+74,44%) e alle gambe (+40,40%). E ancora, la percentuale di persone che non hanno praticato attività fisica è aumentata addirittura del 173,97% passando dal 7,3 al 20%. A riportare maggior dolore durante il periodo di quarantena sono state le donne, (2,46 su un massimo di 5 proposto dal questionario), mentre gli uomini si sono fermati a 2,39. Un pensiero condiviso anche da una ricerca della University of Nevada pubblicata su Friday Magazine, che ha citato la struttura fisica più esile rispetto a quella maschile come causa scatenante dei problemi lombari tra le donne. Ma quali sono, dunque, i consigli degli esperti per prevenire e curare il mal di schiena? La prevenzione parte senza dubbio a tavola con un’alimentazione sana ricca di fibra e verdure. Evitare il sovrappeso, infatti, rappresenta la condizione principale per non contrarre problemi ben più gravi alla colonna vertebrale. “Il mal di schiena continua a essere ancora oggi una delle condizioni di malessere più frequenti a livello globale, accentuato soprattutto nell’ultimo anno dall’emergenza sanitaria e dall’eccessiva sedentarietà – ha spiegato il dott. Paolo Tenconi, medico, preparatore atletico professionista e allenatore Uefa B – Rimanere seduti troppo a lungo, assumendo una posizione scorretta, e non distogliere lo sguardo dal computer effettuando delle pause sono tutte problematiche che causano dolori alla colonna vertebrale. Per questo motivo è consigliabile effettuare degli esercizi di stretching quotidiani e seguire un’alimentazione bilanciata, ricca di fibre e verdure. Nonostante le palestre siano ancora chiuse, allenarsi a casa aiuta a migliorare la propria condizione fisica e combattere il mal di schiena”. Ma il mal di schiena, di cui hanno sofferto almeno una volta nella vita l’85% degli americani secondo una recente indagine dell’America Association of Neurological Surgeons pubblicata su Insider, non viene causato esclusivamente da una postura scorretta. Secondo una ricerca dell’UCLA Health di Los Angeles pubblicata sulla medesima testata, infatti, tra le principali cause vanno annoverate l’ernia del disco, che può causare intorpidimento e formicolio nelle gambe, la disidratazione delle vertebre lombari, risultato dell’invecchiamento, di un sollevamento sbagliato o di una caduta, e la spinosi della colonna vertebrale, una patologia degenerativa che può peggiorare in caso di sedentarietà eccessiva. Ecco, infine, alcune importanti indicazioni degli esperti per prevenire e curare i dolori legati al mal di schiena: seguire un’alimentazione bilanciata, ricca di fibre e verdure: mantenersi in forma, evitando una condizione di sovrappeso, rappresenta il monito principale per evitare il mal di schiena. Non sottovalutare lo stretching: bastano 15 minuti al giorno di semplici esercizi di stiramento muscolare per migliorare la flessibilità della colonna vertebrale e prevenire qualsiasi problema. Assumere una postura corretta: soprattutto in casi di smart working è fondamentale sedersi nella maniera più giusta possibile e fare delle pause di 20 minuti, evitando l’effetto “tech neck”. Di grande importanza per la salute generale è uscire per fare delle belle passeggiate possibilmente nel verde a contatto con la natura. Praticare Yoga, meditazione, anche da casa è possibile. Sono numerosi gli studi scientifici che confermano quanto sia benefico lo Yoga. Uno di questi è sottolineato dai ricercatori della University of Southern California (USA) in uno studio pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience. Allo studio hanno partecipato 38 individui che hanno preso parte a un corso di yoga e meditazione intensivo, della durata di tre mesi, accompagnato da un regime alimentare vegetariano. Prima e dopo sono stati misurati diversi marcatori neurofisiologici e valutato lo stato di salute psichica dei partecipanti.  Tra i parametri misurati c’erano i livelli di cortisolo nei primi 60 minuti dal risveglio, il cosiddetto “ormone dello stress” che caratterizza il coinvolgimento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene nella risposta allo stress; il BDNF, ovvero il fattore neurotrofico cerebrale, un neuromodulatore che gioca un ruolo importante nell’apprendimento, nella memoria e nella regolazione di importanti processi come la risposta allo stress, il metabolismo, l’infiammazione, la regolazione dell’umore. Ancora, sono stati misurati i livelli di alcuni marcatori pro- e anti- infiammatori.  Dopo i tre mesi di pratiche meditative e yoga è emerso un impatto positivo sulla segnalazione del BDNF, sulla risposta del cortisolo al risveglio e sui marcatori immunologici. Inoltre migliorava il benessere soggettivo dei partecipanti che avevano riferito un calo dei livelli di ansia e depressivi.  Gli indicatori rivelavano così un miglioramento della resilienza, ovvero della capacità di resistere a una situazione traumatica come lo stress.

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