Troppi morti dovrebbero pesare sulle coscienze della politica. Da sinistra a destra, passando per il centro, solo promesse. Chiacchiere che ogni volta cercano la scusa buona per non realizzare nulla.
La verità è che la nuova Salaria autostradale a “quattro corsie” non esiste nemmeno nel progetto. Il governatore Marrazzo e l’allora ministro Di Pietro l’avevano garantita in una sorta di “baratto” al posto della ferrovia. Oggi non ci ritroviamo né l’una né l’altra. Colpa dell’Anas? Non solo. I Governi che si sono succeduti hanno sempre preferito fare altro. Cioè niente su Rieti, tutto su Roma.
Ieri mattina il viaggio dei pendolari e di quanti si sono imbattuti nella consolare è stato una vera e propria corsa ad ostacoli. «Contestiamo la poca sicurezza della strada e i continui autovelox che non servono a nulla – tuonano dal Comitato Pendolari – Autovelox alle porte di Rieti, polizia stradale dopo il bivio di Ornano, telecamere alte sui pali del rettileneo di Ornaro Alto, telelaser a Ponte Buita per mano della Polizia municipale di Poggio Moiano, Frasso e i Comuni dell’Olio, autovelox fisso a Osteria Nuova e potremo continuare. Le macchine frenano e si incolonnano prima della macchinetta e si genera il caos. I sorpassi azzardati. Così non va. Questi mezzi non ci convincono. Dov’è il raddoppio della Salaria promesso dalla Giunta Marrazzo sei anni fa?».
Tra Rieti e Roma il collegamento, invece che migliorare, sta peggiorando di anno in anno. «Oltre ai troppi autovelox, vanno segnalati cantieri interminabili per piccole frane o rifacimento di segnaletiche – spiegano ancora i Pendolari – negli ultimi vent’anni non è stato rifatto un solo km. Dove sono i lavori per le curve da eliminare o gli spartitraffico che l’assessore regionale alla Mobilità aveva promesso quattro anni fa? Oppure vogliamo parlare dei disservizi del Cotral. Infrastrutture vuol dire anche lavoro per tante persone. Questa è un’emergenza, una priorità». Nell’agenda politico-economica di Regione e Governo Monti serve dunque un chiarimento urgente su Salaria e Ferrovia. Troppi sussulti estemporanei a cui poi hanno fatto seguito solo controffensive, dispetti, blocchi. Il Comitato pendolari nelle prossime settimane si farà carico di una raccolta di firme per sottolineare l’urgenza del caso. Verrà consegnata al Prefetto, ai parlamentari, ai consiglieri regionali al presidente della Provincia, al sindaco di Rieti. Poi sarà mobilitazione.
“Ricordiamo ancora quando la sinistra sabina e romana boicottarono la ferrovia diretta già parzialmente finanziata – dicono i Giovani del Pdl – non è il tempo delle polemiche ma oggi con la strada ferrata avviata forse non staremmo così. E’ il momento della verità e dobbiamo essere uniti, oltre i colori partitici, perché di soldi ce ne sono pochi e se ci dividiamo ancora l’Anas passa oltre. Perché non escono fuori, intanto, i soldi di Acea per l’acqua di Rieti. Potrebbero essere usati per raddoppiare la Salaria”.
Che dire del tratto Bivio Micigliano Posta, i lavori già iniziati sono abbandonati al degrado. A quando la ripresa dei lavori? forse si aspetta che succeda qualche incidente grave, percorrere questo tratto fa paura, tra strapiombi case a livello carreggiata e caduta massi ci si affida alla buona sorte.