FURTI IN ABITAZIONE: SGOMINATA BANDA DI ALBANESI

Set 23, 2017 | Cronaca | 0 commenti

A San Cesareo (RM), i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Rieti, al termine di una lunga e mirata attività di indagine condotta sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Rieti Dott. Lorenzo FRANCIA, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di D. M. e D.A., trentenni pregiudicati albanesi, in Italia senza fissa dimora, ritenuti colpevoli dei reati di concorso in furto aggravato in abitazione e ricettazione, traendone in arresto un terzo (F. R.), in flagranza di reato, perché ritenuto colpevole del reato di detenzione illegale di arma da fuoco e possesso ingiustificato di sostanze stupefacenti.
L’attività aveva inizio più di un anno fa, all’indomani del raid furtivo commesso nella tarda serata del 26 marzo 2016 nei Comuni di Cittaducale, Borgo Velino e Petrella Salto, al termine del quale,in pochissimo tempo, venivano svaligiate ben 5 abitazioni, dalle quali veniva sottratta refurtiva per un valore totale superiore ai 35.000 euro. Nella circostanza, i malviventi si allontanavano a bordo di un’Audi S 3 Sportback, risultataanch’essa oggetto di furto in data 21.02.2016in provincia di Mantova,subito inseguiti da una pattuglia del Comando Stazione CC di Pescorocchiano. Durante la fuga però,i malfattori uscivano fuori strada, riuscendo comunque a far perdere le proprie tracce dileguandosi a piedi per le campagne limitrofi. L’autovettura Audi S 3, unitamente a parte del bottino, veniva recuperata e posta sotto sequestro e immediatamente venivano avviate le indagini da parte del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Rieti,condotte sia con l’utilizzo di strumenti di natura tecnica, che soprattutto attraverso i cosiddetti “metodi tradizionali” quali l’esecuzione di numerosi servizi di osservazione nei Comuni di Roma, San Cesareo e Zagarolo, resisi indispensabili dal fatto che i malviventi, essendo professionisti del crimine, si guardavano bene dal portare al seguito le proprie utenze cellulari in occasione delle azioni criminose, rendendo così ancor più difficile la loro identificazione. Nonostante le precauzioni adottate, al termine degli accertamenti, venivano individuati gravi indizi di reato nei confronti dei precitatiDEMIRI Marjane diDOBROZI Alesio, accompagnati dal concreto pericolo di fuga e di reiterazione del reato, atteso che entrambi gli indagati avevano precedenti specifici, erano in Italia senza fissa dimora e non avevano mai svolto alcuna occupazione lavorativa. Il dott. Lorenzo FRANCIA, concordando pienamente con le risultanze investigative fin lì emerse, decideva quindi di richiedere al G.I.P di Rieti di emettere nei loro confronti due provvedimenti di custodia cautelare in carcere, che venivano appunto eseguiti nella tarda serata del 22.09.2017. Il DEMIRI veniva rintracciato presso un’abitazione sita nella campagne del comune di San Cesareo (RM) , mentre il D. veniva individuato presso la Casa Circondariale di Velletri, essendo lì ristretto perché tratto in arresto in flagranza a seguito una rapina in villa da lui commessa in data 12.07.2016nel Comune di Marino. Assieme a D.M.,veniva identificato anche F. R., altro soggetto di nazionalità albanese, irregolare in Italia e senza fissa dimora. Durante la successiva perquisizione domiciliare, i militari, coadiuvati dai colleghi del NORM della Compagnia Carabinieri di Palestrina, rinvenivano, nascoste all’interno dei comodini della camera da letto in cui i due albanesi dormivano, due pistole revolver entrambe cariche e perfettamente funzionanti (una avente marca smith&wesson, cal. 38 special, risultata oggetto di furto nella notte di Capodanno del 2016 presso un’abitazione sita nel Comune di Vinci (FI) e un’altra con marca e matricola abrase, avente cal. 22luger), un mefisto artigianale e passamontagna di colore nero, una ricetrasmittente e sostanza stupefacente del tipo marijuana per un totale di 6 grammi. Sempre all’interno dell’abitazione veniva inoltre rinvenuta una lista contenente una ventina di indirizzi di abitazioni sparse fra la Provincia di Roma e quella di Mantova, corrispondenti a possibili futuri obbiettivi che i due avevano in mente di assaltare nei prossimi mesi.Per tali motivi, D. M. e F. R. venivano tratti in arresto in flagranza di reato perché ritenuti colpevoli dei reati di possesso illegale di arma da fuoco, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Al termine delle operazioni,essi venivano tradotti presso la Casa circondariale di Roma – Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le armi recuperate verranno inviate al R.I.S. di Roma per gli accertamenti biologici, dattiloscopici e balistici necessari, mentre la sostanza stupefacente sarà sottoposta alle analisi di rito.

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